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Economia
Il rapporto di Letta sul mercato unico spacca in due l'Ue
Enrico Letta

Letta apre al mercato unico europeo: i leader Ue bocciano la creazione di un nuovo debito comune

Nel recente vertice dei leader dell'Unione Europea, l'ex primo ministro italiano Enrico Letta ha presentato il suo atteso rapporto sul mercato unico europeo con una nota di cautela: "Il mio report è una cassetta degli attrezzi, ma non è la Bibbia". Questa dichiarazione ha immediatamente anticipato le divergenze di opinioni che si sono manifestate durante la discussione, non tanto riguardo agli obiettivi comuni, ma piuttosto sulle modalità per raggiungerli.

L'attenzione si è subito concentrata su proposte specifiche, come quella di Letta di destinare una parte degli aiuti di Stato a progetti paneuropei. Tuttavia, lo scetticismo di alcuni leader, come Emmanuel Macron, ha evidenziato le tensioni all'interno del Consiglio europeo. Proposte come la creazione di nuovo debito comune hanno incontrato resistenze, soprattutto da parte dei paesi "frugali" come l'Austria.

Anche suggerimenti più sottili, come ribattezzare l'unione dei mercati di capitali in "unione dei risparmi e degli investimenti", sono stati oggetto di controversie e hanno evidenziato le divergenze di vedute tra i membri dell'UE. La discussione si è protratta più del previsto, con forti resistenze su questioni chiave come la supervisione centralizzata, l'armonizzazione fiscale per le imprese e l'adozione di un quadro unico per le procedure fallimentari.

Nonostante le tensioni, Letta ha cercato di rassicurare i presenti sottolineando che le sue proposte sono pragmatiche e non implicano modifiche ai Trattati. Al termine del confronto, ha espresso soddisfazione per aver aperto una discussione che guarda al futuro, nonostante le divergenze emerse durante il Consiglio europeo.

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Le reazioni dei leader europei sono state variegate: mentre alcuni hanno espresso apprezzamento per il lavoro svolto da Letta, altri hanno sottolineato la necessità di andare oltre e trasformare le proposte in azioni concrete. Il dibattito sul debito comune, in particolare, continua a essere un punto di tensione, riflettendo le divisioni esistenti all'interno dell'UE riguardo alle risorse finanziarie e alla solidarietà tra i membri. Il premier belga Alexander De Croo, tra i principali sponsor dell'incarico a Letta ha dichiarato: "Lo ringrazio per il suo lavoro, ma è solo un primo passo perché il vero lavoro inizia adesso". Più accomodante Giorgia Meloni, che ha definito "molto interessante" il lavoro di Letta. La premier ha però detto: "Possiamo avere le strategie migliori, ma c'è bisogno delle risorse. Si sa qual è il dibattito nell'Ue sul debito comune, proposta sostenuta dall'Italia."






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