La Royal Bank of Scotland rilascia le sue più pessimistiche previsioni per il 2016
Sembra che il motto di RBS sia “vendere tutto”: questo è ciò che è stato suggerito in questi giorni ai clienti della banca. RBS ha consigliato di prepararsi a un "anno catastrofico" e una crisi deflazionistica globale, avvertendo che i principali mercati azionari potrebbero diminuire del 20% e il petrolio precipitare a 16 dollari al barile.
"Vendete tutto, tranne le obbligazioni di elevata qualità. Si tratta di conservare il capitale, non di remunerarlo” si legge in una nota ai clienti.
Andrew Roberts, capo dell’ufficio studi della banca, ha detto che commercio globale e prestiti si contraggono, un brutto mix per bilanci delle imprese e utili azionari. Ciò è particolarmente inquietante dato che gli indici di indebitamento globale hanno raggiunto livelli record. "La Cina ha scatenato una correzione importante che sta sfuggendo di mano" ha detto.
Roberts si aspetta che le borse americane ed europee scendano sensibilmente (10-20% in meno), e in particolar modo l’indice FTSE 100, dato il suo alto peso in imprese energetiche e materie prime. "Londra dovrà affrontare uno shock negativo: tutti coloro che erano abituati a investire in titoli del settore petrolifero e minerario pensando che i dividendi fossero sicuri stanno per scoprire che non lo sono affatto" ha detto.
Anche per i rendimenti a 10 anni dei Bund tedeschi le previsioni di RBS non sono rosee: si teme un minimo storico di 0.16% a causa di una fuga verso la sicurezza.
RBS aveva già rilasciato la prima volta le sue cupe previsioni sull’andamento dell'economia globale nel mese di novembre 2015, ma sembrava una visione un po’ troppo pessimistica: ma gli eventi stanno precipitando ancor più velocemente di quanto temuto. Se è vero che l'economia degli Stati Uniti ha rallentato il tasso di crescita del 0.5% nel quarto trimestre, RBS accusa la Federal Reserve di "giocare con il fuoco" aumentando i tassi proprio in piena tempesta.
Ma per RBS l'epicentro della crisi globale è la Cina, dove l'espansione del debito ha raggiunto livelli di saturazione. Il Paese deve ora affrontare un aumento della fuga di capitali e ha bisogno di una moneta "notevolmente più bassa".