Sembra la storia del lupo, la capra e il cavolo: le combinazioni per fare il governo sono al limite dell’impossibile.
Bisognerebbe che due gruppi “nemici” si accordassero: Centrodestra+PD, Centrosinistra+M5S, Centrodestra+M5S. Proprio quello che sì è giurato di non fare mai.
Qualcuno evoca l’esperienza del 1976, quando Andreotti fece il governo della “non sfiducia”: un partito fa il governo, e gli altri (allora furono PCI e PSI) non gli votano contro, ma si astengono. Alla conta i "sì" sono meno della metà del Parlamento, ma comunque più dei "no"; così la fiducia passa.
Questa volta però non funziona: se M5S presenta il governo i suoi sì sono 222 alla Camera; se anche PD e LeU si astenessero resterebbero 263 “no” del Centrodestra. Più no che sì, e il governo non passa.
L’astensione benevola funzionerebbe soltanto all’opposto: Centrodestra al governo, Centrosinistra astenuto, M5S contro; oppure Centrodestra al governo, M5S astenuto, Centrosinistra contro.
Sullo sfondo, alla fine del tunnel, si intravvede già un Governo del Presidente.