Arabia Saudita, tour in Ue per rilanciare i rapporti. Il nuovo volto di Riyad
La pace con la Russia e il miglioramento dei rapporti con l'Iran. L'Arabia Saudita cambia volto diplomatico per intensificare i rapporti con l'Ue
TOUR SAUDITA A BRUXELLES
Il ramoscello d'ulivo verso la Russia, la distensione dei rapporti con il rivale storico dell'Iran. Sono i due elementi cardine su cui si fonda il desiderio di cambiamento del proprio volto diplomatico da parte dell'Arabia Saudita. L'importante Paese del Golfo sta conducendo un'importante offensiva diplomatica a Bruxelles in questi giorni per sottolineare l'abbandono di una linea ultraconservativa a favore di una più morbida e distensiva.
IL PIANO VISION 2030: PRIVATIZZAZIONI E INVESTIMENTI STRANIERI
Il ministro degli Esteri, Adel al-Jubeir, uno dei leader sauditi più filo occidentali ad aver preso il posto nel nuovo governo di Re Salman, è l'incaricato per ricucire e stringere i rapporti con i paesi dell'Ue. L'intenzione è quella di diversificare i rapporti economici tra Arabia Saudita e Ue non riducendoli al solo petrolio. L'intenzione è anzi quella di accogliere investimenti stranieri. Il Paese del Golfo vuole darsi una vera economia dinamica e moderna e per questo vuole stringere le relazioni con Bruxelles e il Vecchio Continente. Il piano economico saudita ha anche un nome, si chiama Vision 2030, e ha l'obiettivo di darsi un governo più trasparente e un'economia aperta alle privatizzazioni. Tra le privatizzazioni previste anche quella dell'azienda petrolifera Aramco, di proprietà dello Stato. Lo scopo è anche quello di modernizzarsi per impedire al rivale sciita dell'Iran di allargare ancora di più la sua influenza politica ed economica.
LA SFIDA CON L'IRAN E IL TIMORE DELL'ALLEANZA TURCHIA-RUSSIA
La realtà è che il processo di distensione dei rapporti dell'Iran con l'Occidente, seppur questo sia ancora lungo e difficoltoso, abbia fatto drizzare le antenne a Riyad, che ha deciso di non restare a guardare. L'ancor più preoccupante alleanza della Turchia con la Russia ha posto il Paese del Golfo in una posizione nella quale l'apertura è l'unica opzione possibile. Riyad non vuole certo mollare il suo ruolo di interlocutore privilegiato dell'Occidente in Medio Oriente.