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Affari Europei
Belgio, il governo Michel rischia di cadere per lo scandalo Sudan

Belgio: caso Sudan, governo Michel sotto pressione

Governo belga sotto pressione per lo scandalo legato al rimpatrio forzato di 100 persone di nazionalità sudanese. La questione che vede scontrarsi le varie anime della maggioranza, ha per protagonisti il primo ministro, Charles Michel, e gli alleati del partito fiammingo del N-VA, uno dei tre partiti che formano la maggioranza che sostiene l'esecutivo.

Lo scandalo del Sudan

La polemica nasce in seguito alle accuse lanciate da un'associazione, secondo cui un gruppo di sudanesi, espulsi dal Belgio, sarebbero stati torturati al loro rientro nel paese africano. Da più parti, soprattutto da parte dei centristi, si sono sollevate richieste di dimissioni per Theo Francken, sottosegretario che si occupa di immigrazione ed esponente del partito nazionalsista fiammingo.

Michel difende i nazionalisti

Ma lo stesso Michel ha detto che le dimissioni dell'esponente nazionalista non non sono sul tavolo e che c'è un'inchiesta in corso. Inchiesta - ha aggiunto - "che non riguarda le dimissioni di Theo Francken, ma serve a verificare come possiamo imparare dal passato per migliorare il futuro". Ieri Bart De Wever, il leader dell'N-VA, ha detto che che preferirebbe far cadere il governo piuttosto che permettere a un rappresentante del suo partito di essere cacciato. "Se Theo Francken viene invitato a ritirarsi, allora l'N-VA si ritirera'", ha detto. "Su questo argomento, sono molto chiaro. Io sostengo Theo Francken e non lo deludero'". 

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