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Affari Europei
Brexit, allarme sul bilancio Ue: "Buco da 10-11 miliardi". Via ai tagli

Brexit: senza il Regno Unito 10-11 miliardi in meno nel bilancio Ue

Con la Brexit "non avremo più le entrate del Regno Unito. Mancheranno 10-11 miliardi ogni anno", ha detto il commissario responsabile del bilancio comunitario, Guenter Oettinger, presentando il documento di riflessione sul futuro delle finanze dell'Ue. "Se vogliamo avere le idee chiare" sul nuovo bilancio pluriennale dopo il 2020 "dobbiamo conoscere le conseguenze esatte della Brexit e quali sanno le fatture da pagare" negli anni immediatamente successivi all'uscita del Regno Unito, ha spiegato Oettinger. Il commissario ha chiesto a Parlamento e governi di rinviare alla primavera-estate 2018 la presentazione della proposta sul prossimo quadro finanziario multi-annuale. "A quel punto consoceremo le conseguenze finanziarie della Brexit", ha detto Oettinger.

Brexit, Commissione: "Scelte difficili sul bilancio comunitario"

Il problema è stato ammesso ufficialmente dalla Commissione Ue. "L'Unione europea e i suoi Stati membri devono riconoscere i problemi legati al deficit di finanziamento del bilancio comunitario legato al ritiro del Regno Unito e la necessità di finanziarie nuove priorità", ha avvertito la Commissione in un documento di riflessione sul futuro delle finanze dell'Ue. "La concezione del futuro bilancio dell'Ue deve fondarsi su una visione chiara delle priorità dell'Europa e sulla determinazione a investire nei settori che le assicureranno potenza economica, durabilità, solidarietà e sicurezza per il futuro", dice il documento. I margini di manovra esistenti hanno raggiunto il "limite". In questo contesto "delle scelte difficili dovranno essere fatte".

Nuove tasse su elettricità, carburanti ed emissioni

Tra le ipotesi evocate, l'introduzione di nuove risorse proprie che permetterebbero all'Ue di riceve una parte di alcune imposte come la tassa sulle transazioni finanziarie, la base comune di imposizione delle società o altre tasse su elettricità, carburanti, signoraggio o emissioni. La Commissione immagina anche la possibilità di ridurre la parte del bilancio riservata a agricoltura e coesione per finanziare le nuove sfide come la sicurezza, l'immigrazione e la difesa. Per la Pac, il documento evoca l'ipotesi di "una parte di cofinanziamento nazionale per i pagamenti diretti" e una riduzione dei contributi destinati "alle grandi aziende agricole" per concentrarsi sul reddito degli agricoltori. Per la politica di coesione, la Commissione pensa a un aumento della quota di cofinanziamento da parte di alcuni paesi. Complessivamente sono cinque gli scenari descritti dalla Commissione - dal "fare meno insieme" a una "riforma radicale" del bilancio, passando per la "continuita'" con l'impostazione attuale - nel documento di riflessione. "Il modo in cui il bilancio evolverà e sarà utilizzato dipendere dal futuro a cui aspiriamo per la nostra Unione e dal livello di ambizione che fisseremo per forgiare insieme questo futuro", dice la Commissione.

Tagli a regioni e agricoltura per finanziare migranti e difesa

In particolare, dopo il 2020 il bilancio comunitario vedrà tagli e razionalizzazioni ai fondi per la coesione che vanno alle regioni e a quelli per l'agricoltura. E' quanto prevedono gli scenari del documento di riflessione presentato oggi dalla Commissione Ue sul futuro delle finanze europee. Una revisione della spesa è necessaria per finanziare le nuove priorità Ue: migranti, lotta al terrorismo e difesa comune. "Lo status quo non è un'opzione", per questo "dovranno essere fatte scelte dure", si legge nel documento.

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