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Affari Europei
Brexit, conto da 500 milioni alla settimana. Da Londra: "Ue come l'Urss"

RICERCA EUROPEA: BREXIT GIà COSTATA 500 MLN A LONDRA A SETTIMANA

La Brexit è costata finora al governo britannico 500 milioni di sterline (560 milioni di euro) a settimana. E' quanto emerge dall'analisi pubblicata dal Centro per la riforma europea, un gruppo di studi incentrati sull'Ue, che ha confrontato l'economia del Regno Uniti con altri 22 economie simili, fino a giugno scorso. Il risultato e' che l'economia di Londra e' minore di circa il 2,5% rispetto al livello che ci sarebbe stato senza Brexit, per un valore assoluto di 26 miliardi di sterline l'anno. Questo perché - scrivono gli analisti - la crescita economica britannica nella prima metà di quest'anno è stata la più debole per un periodo di sei mesi dalla seconda metà del 2011 e le società hanno tagliato gli investimenti, per prudenza in vista di Brexit.

BREXIT, CONTO DA 500 MILIONI A SETTIMANA. Da Londra: "Ue come l'Urss"

Nel frattempo critiche feroci hanno preso di mira il segretario del Foreign Office, Jeremy Hunt, attaccato dal mondo diplomatico dopo aver paragonato l'Unione Europea all'Unione Sovietica durante un discorso al Congresso del Partito conservatore. Jeremy Hunt ha accusato l'Ue di cercare di "punire" il Regno Unito per aver votato la Brexit, tracciando un parallelo con l'Unione Sovietica che cerca di bloccare i cittadini che vogliono andarsene. Peter Ricketts, segretario permanente del Foreign Office dal 2006 a 2010 (la carica di più alto grado in seno al ministero), ha reagito su Twitter, bollando queste dichiarazioni come "stupidità indegne di un ministro degli Esteri britannico". "Qualunque sia la vostra opinione sulla Brexit, è uno scioccante errore di valutazione per il segretario del Foreign Office britannico paragonare l'Unione Europea all'Unione Sovietica", ha rincarato la dose sullo stesso social network il successore di Lord Ricketts, Simon Fraser. 

LONDRA, BREXIT: RAAB, SE UE VUOLE ACCORDO SI COMPORTI SERIAMENTE

Il ministro per la Brexit, Dominic Raab, è intervenuto dal palco del Congresso del Partito conservatore a Birmingham. Raab non ha risparmiato gli attacchi all'Unione Europea, colpevole a suo giudizio di non avere accolto con il dovuto rispetto, al vertice informale di Salisburgo del 20 settembre scorso, "l'ambizione e il pragmatismo" mostrati dal Regno Unito. "L'approccio teologico della Ue non lascia spazio al compromesso", ha detto Raab, per il quale "Se la Ue vuole un accordo, si deve comportare seriamente. E deve farlo subito". Per Raab, la prospettiva di una 'no-deal Brexit', una Brexit senza accordo, non è affatto "impensabile". Piuttosto, "è impensabile che questo governo si faccia intimidire dalla minaccia di un embargo economico, per firmare un accordo sbilanciato e contrario agli interessi del nostro Paese". In caso di mancato accordo, ha proseguito, "ci saranno rischi e potenziali disagi a breve termine. ma sapremo gestire qualsiasi problema possa sorgere con calma e buon senso".

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