Brexit, il nuovo Parlamento non fa marcia indietro con Londra
Niente accordo senza backstop per l'Irlanda, responsabilitá anche contributiva di Londra in caso di no-deal, ma apertura ad una nuova proroga della Brexit se richiesta dalla Gran Bretagna. E' questa la posizione emersa dalla risoluzione votata mercoledí dal Parlamento europeo riunito in seduta Plenaria a Strasburgo. I deputati hanno affermato che l'accordo di recesso è equo, equilibrato e garantisce la certezza del diritto.
L'accordo salvaguarda i diritti e le scelte di vita di cittadini europei e britannici, offre un meccanismo di risoluzione rispetto agli obblighi finanziari del Regno Unito e risponde alla richiesta del Regno Unito di un periodo di transizione. Inoltre, fornisce il necessario meccanismo di backstop per salvaguardare lo status quo in Irlanda, proteggendo l'Accordo del Venerdì Santo e garantendo la cooperazione nord-sud.
Nella risoluzione, i deputati confermano di essere pronti a ritornare alla proposta originaria dell'UE, per un dispositivo di protezione solo per l'Irlanda del Nord. Si dichiarano inoltre disponibili a esaminare "soluzioni alternative" che siano giuridicamente e operativamente credibili e in linea con i principi guida dell'UE. Tuttavia, I deputati sottolineano che non daranno il proprio consenso a un accordo di recesso che non preveda alcun meccanismo di salvaguardia.
Per quanto riguarda i recenti sviluppi, il Regno Unito dovrebbe assumersi la piena responsabilità di un'uscita senza accordo e delle gravi conseguenze che ciò comporterebbe.
Inoltre, uno scenario "no deal" non eliminerebbe gli obblighi e gli impegni del Regno Unito in materia di transazioni finanziarie, protezione dei diritti dei cittadini e rispetto dell'Accordo del Venerdì Santo. Tali condizioni preliminari sono necessarie per l'approvazione da parte del Parlamento di qualsiasi relazione futura tra l'UE e il Regno Unito.
In quest'ottica, i deputati accolgono con favore la pianificazione di misure di preparazione e di emergenza in caso di un recesso senza accordo, adottate dalle istituzioni e dagli Stati membri.
La salvaguardia dei diritti e delle scelte di vita dei cittadini UE nel Regno Unito e dei cittadini britannici nell'UE resta la massima priorità del Parlamento europeo, mentre i deputati esprimono preoccupazione per l'attuazione del regime del Regno Unito in materia di registrazione di residenza. I deputati incoraggiano gli altri 27 Stati membri ad adottare un approccio coerente e generoso al riguardo e a fornire la certezza del diritto ai cittadini britannici residenti in tutta l'UE.
I deputati si dicono aperti a un'eventuale proroga del periodo di negoziazione di cui all'articolo 50, se richiesto dal Regno Unito, a condizione che sia giustificata e con uno scopo specifico, ad esempio per evitare un'uscita senza accordo, svolgere elezioni generali o un referendum, revocare l'articolo 50 o approvare un accordo di recesso. Tuttavia, tale proroga non dovrebbe incidere sul lavoro e sul funzionamento delle istituzioni UE.
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