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Affari Europei
Brexit, Juncker minaccia: "Conto salato. Italia? Flessibilità ok"

Jean-Claude Juncker si riprende la scena al centro dell'Ue. Dopo le voci dei giorni scorsi sulle sue prossime dimissioni e la sua ammissione sul fatto che non si ricandiderà per un secondo mandato alla guida della Commissione Ue il lussumburghese rilancia la sua azione e ha parole buone per gli Stati membri come l'Italia e molto dure per chi se n'è andato, vale a dire il Regno Unito.

Ue, Juncker: "Contro austerità cieca. Flessibilità per l'Italia"

Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker è"contro l'austerità cieca" e rivendica il fatto che "l'Italia oggi può spendere 19 miliardi in più senza essere sanzionata secondo il Patto". Come ha detto in un discorso al Parlamento belga, "l'euro non è l'austerità. Sono stato presidente dell'Eurogruppo e non ho mai amato il discorso neoliberale di austerità e rigore eccessivo. Sono contro l'austerità cieca". Per questo la Commissione ha "nel senso nobile del termine reso più flessibile il Patto di stabilità, aggiungendo delle clasuole per gli investimenti e per le riforme strutturali. Lo abbiamo modificato interamente, senza modificarlo".

Juncker: "Fuori dal Patto le spese di ricerca militae e di cooperazione"

Juncker, si è detto favorevole a togliere dall'applicazione del Patto di Stabilità eCrescita europeo le risorse destinate alla ricerca militare ma anche quelle per gli aiuti allo Sviluppo. Intervenendo davanti al Parlamento federale belga, Juncker si è detto contrario a escludere a priori tutti gil investimenti dal Patto perche' significherebbe "aprire la scatola di Pandora". Ma nell'ambito di un piano per rafforzare la difesa europea "ho proposto di escludere dall'applicazione del Patto le somme nazionali dedicate alla ricerca militare", ha ricordato Juncker. "Perché dunque non escludere le spese in materia di aiuti allo sviluppo?", ha aggiunto. Il presidente della Commissione ha detto di aver spiegato al vicepresidente americano che "la visione ristretta e esigua della politica di stabilità (nel mondo) che porta lo sguardo alla sola politica di difesa è una visione incompleta dell'organizzazione del futuro del globo". Secondo Juncker, per la stabilità globale, le risorse destinate alla politica umanitaria e alla politica di sviluppo servono a allo stesso titolo delle spese militari".

Brexit, Juncker a May: "Conto uscita da Ue sarà molto salato"

Poi l'avvertimento, molto duro, a Londra. Per il Regno Unito il conto della Brexit "sarà molto salato", ha avvertito il presidente della Commissione. "Veder partire un vero attore europeo dal cenacolo dell'Ue mi rattrista", ha detto Juncker: "dovremo risolvere questo caso non con il cuore pieno di ostilità, ma con la consapevolezza che il continente deve molto al Regno Unito". Tuttavia i partner europei del Regno Unito non devono "essere naif", ha spiegato il presidente della Commissione: "i nostri amici britannici dovranno capire che (...) chi vuole beneficiare dei vantaggi del mercato interno deve rispettare le quattro liberta' fondamentali, compresa la libera circolazione dei lavoratori". Il primo ministro britannico, Theresa May, dovrebbe attivare a inizio marzo le procedure di divorzio con la notifica prevista dall'articolo 50 del trattato. Quello che si annuncia "è un negoziato difficile", ha detto Juncker: "non sarà a costo zero. I britannici saranno tenuti a rispettare gli impegni" e "il conto sarà molto salato".

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