Brexit, la palla passa all'Irlanda. Macron e Merkel incontrano Varadkar
Mentre a Londra regna il caos, la palla sulla Brexit sembra passare, almeno all'interno dell'Ue, all'Irlanda
Brexit: premier Irlanda Varadkar vede oggi Macron a Parigi
Mentre a Londra regna il caos, la palla sulla Brexit sembra passare, almeno all'interno dell'Ue, all'Irlanda. Il primo ministro irlandese, Leo Varadkar, avrà un bilaterale con il presidente francese Emmanuel Macron oggi a Parigi sulla Brexit. Lo ha reso noto un portavoce del governo irlandese, segnalando che l'incontro sottolinea il sostegno dell'Ue nei confronti di Dublino. Varadkar e Macron, è stato spiegato, "discuteranno dei possibili scenari compresa la possibilita' di una richiesta di estensione o ratificazione dell'accordo sul ritiro, prima della riunione straordinaria del Consiglio europeo del prossimo 10 aprile".
Brexit, giovedì Angela Merkel in Irlanda
Giovedi' sara' poi la volta della cancelliera tedesca Angela Merkel che sarà ricevuta a Dublino dal premier irlandese. Lunedì, per la seconda volta in pochi giorni, il parlamento britannico non si è accordato su alcun piano alternativo a quello della premier Theresa May per l'uscita del Regno Unito dall'Ue, bocciando tutte le proposte. Un prossimo tentativo per gli "indicative votes" e' previsto per mercoledi'. Si tratta di voti non vincolanti per la May ma non potrebbe ignorarli se vi fosse un sostegno a maggioranza.
Brexit: May convoca ministri, riunione maratona sul da farsi
Nel frattempo, il giorno dopo quello in cui il Parlamento britannico ha bocciato, per la seconda volta, tutte le opzioni alternative all'accordo sulla Brexit che difende il governo, di fatto lasciando il Paese nello stallo totale ad appena 10 giorni dalla possibile uscita senza alcun accordo dall'Ue, la premier Theresa May ha convocato i suoi ministri a Downing Street per decidere il da farsi. Sara' una riunione-maratona, in cui la premier dovra' decidere se virare su una Brexit piu' morbida rispetto al suo piano, uscire senza alcun accordo o andare a nuove elezioni o a una secondo referendum Intanto i ministri si sono visti recapitare una lettera di Mark Sedwill, il Cabinet Secretary del governo, con lo scenario da incubo in caso di 'no deal'. Un'uscita senza un accordo con Bruxelles, secondo Sedwill,che e' l'uomo ai vertici dell'amministrazione pubblica britannica, avrebbe conseguenze a vasto raggio in tutti i settori, dall'economia alla sicurezza: prezzi dei prodotti alimentari aumentati del 10%, polizia e forze di sicurezza in difficolta', in tilt alcune aziende che commerciano con l'Ue, governo pressato per salvare le imprese dal baratro, recessione e deprezzamento della sterlina peggio che nella crisi del 2008, sistema giudiziario messo sotto pressione.
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