Brexit? Ecco perché può essere un assist per Draghi e la Bce
L'incertezza e i rischi legati alla Brexit possono dare una mano a Draghi a vincere le resistenze di Berlino e puntare sulla flessibilità
COSI' LA BREXIT PUO' AIUTARE DRAGHI
Le banche hanno reagito bene alla Brexit. E' il caposaldo che tiene in piedi l'Europa e soprattutto dà molta fiducia a Mario Draghi. Anzi, c'è chi inizia a sostenere che la Brexit possa essere stato un fattore positivo per la Bce e persino un assist imprevisto per SuperMario. Proprio così. L'uscita di Londra dalla Bce potrebbe incentivare la Bce a fare anche più del "tutto ciò che serve" per salvare l'Eurozona.
LA STRADA DELLA FLESSIBILITA'
Durante l'importante conferenza stampa di giovedì Draghi ha parlato pochissimo di Brexit. "Ci sono delle regole per quanto riguarda gli aiuti statali e queste regole contengono tutta la flessibilita' necessaria per gestire casi eccezionali; il potere di attivare queste regole è della Commissione" aprendo agli aiuti di Stato alle banche in crisi. Nessuno sbilanciamento sulla Brexit, invece: serve ancora tempo per valutarne le conseguenze. Draghi ha pero' osservato "l'incoraggiante resistenza" con cui i mercati e le banche hanno reagito e ha auspicato che il processo venga gestito in maniera spedita.
GERMANIA NELL'ANGOLO
La riluttanza con la quale Draghi affronta il tema Brexit non è nuova. Ma se nei primi mesi la situazione resterà incerta, dopo l'estate le cose potrebbero cambiare. La data chiave sarà l'8 settembre, giorno del primo metting della Bce dopo l'estate. Gli investitori si aspettano azioni radicali. Draghi dovrà chiaramente misurarsi in primo luogo con la Germania e con la sua durezza. Ma la strada della flessibilità, quella cioè imboccata da Draghi, potrebbe diventare più semplice per tutti tenendo conto dei rischi della Brexit. E quindi tutte le incertezze e i rischi potrebbero aiutare Draghi a far prevalere la sua linea sulla rigidità tedesca e dei Paesi del Nord. Alla fine, come Draghi da italiano sa, ciò che conta è il risultato.