Brexit, la May bypassa le istituzioni Ue e cerca l'intesa diretta coi leader
Ecco che cosa dirà Theresa May nel discorso di Firenze. La premier Uk prova a sorpassare le istituzioni Ue e rivolgersi direttamente ai leader dei 27
Da Londra provano a rassicurare l'Ue: "Domani a Firenze Theresa May farà un'offerta aperta e generosa"
Il discorso della premier britannica, Theresa May, conterrà "un'offerta aperta e generosa" all'Ue per saldare i conti del divorzio del Regno Unito dall'Ue. Lo ha detto un ministro del governo May, alla vigilia del suo atteso intervento nel capoluogo fiorentino. La premier ha convocato il suo governo per cercare di compattare i ministri divisi sulla strategia di negoziato per il distacco dall'Ue. Nella riunione, cominciata alle 10 di Londra, May dovrebbe aver sintetizzato a grandi linee il discorso che sta per pronunciare nel capoluogo fiorentino. I negoziati, ormai al quarto round, riprenderanno a Bruxelles lunedì 25 settembre, ma sono ormai in una fase di sostanziale stallo di fronte alla mancanza, secondo il capo negoziatore dell'Ue, Michel Barnier, di proposte concrete da parte del Regno Unito sulle condizioni della sua uscita dall'Ue, prevista per il marzo 2019.
La May bypassa le istituzioni Ue e prova l'accordo diretto con i leader
Secondo la stampa britannica, la May potrebbe rivolgersi direttamente ai leader europei, tentando di by-passare la Commissione europea e lo stesso Barnier. Il Financial Times ha raccontato che uno degli 'sherpa', Olly Robbins, che risponde direttamente alla May, ha detto alla Germania che Londra proporra' di versare, entro il 2020, 20 miliardi di euro per saldare gli impegni assunti nel quadro del bilancio europeo (finora Londra ha sempre rifiutato di ipotizzare cifre). Downing Street ha però liquidato l'anticipazione come "congetture".
Le divergenze all'interno dell'esecutivo May
La riunione del governo è stata convocata nel tentativo di serrare i ranghi e mettere a tacere le persistenti divergenze all'interno dell'esecutivo, tra i sostenitori di una 'soft Brexit' come il ministro delle Finanze, Philip Hammond, e quelli che invece spingono per una 'hard Brexit' e il taglio netto con il blocco europeo, come il capo del Foreign Office, Boris Johnson. Da quel che si intuisce, i punti di divergenza tra i ministri sono proprio su durata e condizioni di un periodo di transizione dopo l'uscita dal Paese dell'Ue, su quanto dovrebbe pagare il Regno Unito per saldare gli impegni di bilancio presi e se valga la pena continuare a contribuire per avere accesso a determinati servizi e mercati comunitari. Il discorso arriva alla vigilia dell'apertura, il primo ottobre, a Manchester al Congresso annuale del Partito Conservatore, dove May arriverà indebolita per aver perso la maggioranza assoluta nelle elezioni dello scorso 8 giugno. Dopo il voto, che ha obbligato i Tory a fare un'alleanza con il Partito Democratico Unionista nordirlandese, il partito è in subbuglio, e Johnson, di cui sono note le ambizioni, potrebbe tentare la scalata a Downing Street. Intanto, in uno sfoggio di unità, a Firenze, May sarà accompagnata non solo da Johnson, ma anche da Hammomnd e dal ministro per la Brexit, David Davis.