A- A+
Affari Europei
Brexit, ordine dell'Ue a Londra: "Johnson deve nominare un commissario"

Il Regno Unito dovrà nominare un Commissario europeo se dopo il 31 ottobre continuerà a far parte dell’Unione Europea. Lo ha detto la Presidente eletta della Commissione, Ursula Von der Leyen. E visto che Londra non rispetterà il termine inizialmente previsto di uscita dall'Ue del 31 ottobre, secondo Bruxelles deve per forza di cose nominare un suo esponente per il governo comunitario.

NIENTE BREXIT ENTRO IL 31 OTTOBRE, LONDRA DEVE NOMINARE UN COMMISSARIO UE

Come ricordato dal Consiglio Europeo, per il Regno Unito sarà un obbligo giuridico indicare un candidato commissario europeo, se sarà ancora uno Stato membro dell'Ue quando la Commissione di Ursula von der Leyen entrerà in carica. Cosa che, Romania permettendo (Bucarest, dopo la bocciatura di Rovana Plumb, che non è neppure arrivata all'audizione nel Parlamento Europeo, non ha ancora indicato un sostituto, a differenza di Francia e Ungheria), dovrebbe avvenire il prossimo primo dicembre, posto che il Parlamento Europeo riesca a votare la Commissione nella plenaria del 25-28 novembre, a Strasburgo. La squadra di Ursula von der Leyen è consapevole dell'eccezionalità della situazione in cui si trova la Gran Bretagna, che è sul punto di uscire dall'Ue ma ha l'obbligo giuridico (finché rimane uno Stato membro, ha i relativi diritti, ma anche i relativi doveri) di indicare un commissario. Nominare un commissario, però, politicamente non conviene a Boris Johnson (come ha detto Nigel Farage, ogni ritardo nella Brexit costa voti ai Tories, che ne hanno fatto una bandiera), il quale ha già detto che non intende indicare un candidato.

LA DECISIONE DOPO LA PROROGA DELLA BREXIT AL 31 GENNAIO 2020

La sottolineatura del Consiglio Europeo non è casuale: è contenuta in una dichiarazione allegata alla decisione di prorogare la data di uscita del Regno Unito dall'Ue, concessa dai 27, all'unanimità, per la terza volta, per evitare una hard Brexit. Questo malgrado la tempistica per lasciare l'Ue sia stata decisa da Londra, la quale, con il governo May, ha notificato l'intenzione di lasciare l'Ue alla fine di marzo del 2017. Da allora, come prevede il trattato, è partito il conto alla rovescia dei due anni concessi per negoziare i termini dell'addio. Quando la scadenza si è fatta vicina, e visto che l'accordo di ritiro negoziato dal governo May non veniva ratificato dalla Camera dei Comuni, il governo britannico ha chiesto una proroga, per evitare la hard Brexit, con tutte le conseguenze economiche che avrebbe comportato. Theresa May ha chiesto due proroghe all'Ue, che le ha concesse; questa è il primo rinvio chiesto da Boris Johnson, sia pure con lo stratagemma di non firmare la lettera con cui chiedeva il rinvio all'Ue. Il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, ormai uscente, ha scritto che questa proroga "potrebbe" essere l'ultima; il che implica che potrebbe anche non esserlo, una prospettiva che in pochi ormai a Bruxelles auspicano.

JOHNSON DOVRA' INDIVIDUARE UN SOSTITUTO DI JULIAN KING

Un commissario britannico, comunque, oggi c'è: è Julian King, che ha sostituito Sir Jonathan Hill, che si occupava di Servizi finanziari, proprio dopo il referendum sulla Brexit. E' commissario all'Unione della Sicurezza e ha svolto il suo lavoro sotto Jean-Claude Juncker, comparendo anche in qualche conferenza stampa, pur rappresentando un Paese che vuole uscire dall'Ue. Comunque, se Johnson volesse impuntarsi ancora e non nominasse un candidato commissario, che il Parlamento dovrebbe esaminare (e che in teoria potrebbe anche bocciare), la Commissione von der Leyen sarebbe in grado di funzionare senza problemi: già oggi alla Commissione Juncker mancano i commissari di Estonia e Romania, dato che Andrus Ansip e Corina Cretu sono entrati nel Parlamento Europeo come eurodeputati. Quindi, l'assenza di un commissario britannico non sarebbe un grosso problema, dal punto di vista operativo. Ovviamente, resterebbe la possibilità di lanciare una procedura di infrazione contro il Regno Unito per la mancata nomina del candidato commissario, anche se non si vede dove potrebbe portare un esercizio simile (posto che la Brexit sia davvero vicina). Quanto infine al portafoglio che potrebbe essere assegnato all'eventuale commissario britannico, von der Leyen ha il potere di assegnargli qualsiasi incarico. 

Commenti
    Tags:
    brexitordinebruxellesregno unito





    in evidenza
    Super Annalisa fa incetta di platini: arriva il quinto disco per "Bellissima"

    E la hit "Sinceramente" esplode all'estero

    Super Annalisa fa incetta di platini: arriva il quinto disco per "Bellissima"

    
    in vetrina
    Affari in rete

    Affari in rete


    motori
    MINI Aceman: innovazione e stile nel nuovo crossover elettrico

    MINI Aceman: innovazione e stile nel nuovo crossover elettrico

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.