Brexit, Theresa May verso le dimissioni. Governo: "Non scontato addio all'Ue"
Vertice di governo a Londra. Theresa May avrebbe promesso le dimissioni se i falchi dovessero insistere
Brexit, Theresa May riunisce governo, voci su promessa di dimissioni
Theresa May ha riunito il suo governo per fare il punto sulla Brexit dopo il rinvio concesso dall'Ue aprendo un'altra settimana chiave, ma non necessariamente decisiva, per provare a uscire dallo stallo. La premier Tory, secondo Itv, ha promesso ieri in un vertice informale di partito nella residenza dei Chequers di essere pronta a dimettersi se i ribelli brexiteer appoggeranno finalmente la ratifica dell'intesa di divorzio da lei raggiunta con Bruxelles. I falchi presenti - fra cui Boris Johnson, Dominic Raab, Steve Baker e Jacob Rees-Mogg - sarebbero rimasti tuttavia sulle loro in mancanza di un impegno preciso sulla data del passo indietro. Al momento non e' dunque ancora chiaro se e quando il governo chiederà di rimettere ai voti dei Comuni l'accordo, gia' bocciato due volte. Mentre la Camera potrebbe provare a sottrarre oggi all'esecutivo il controllo con alcuni emendamenti in agenda per la serata fra cui quello che mira a fissare per mercoledì una serie di "voti indicativi" su proposte alternative: da un piano B per una Brexit piu' soft, al no deal, a un referendum bis.
Brexit, ministro Commercio: "Potremmo non lasciare l'Ue"
Il Regno Unito potrebbe non uscire dall'Unione europea, rischiando però "una crisi democratica e costituzionale". Lo ha detto il ministro del Commercio britannico, Liam Fox, nel giorno in cui la premier Theresa May riunisce il governo per aggiornarlo sulla sua strategia per il prossimo voto del parlamento sulla Brexit. "O lasciamo l'Unione europea con un accordo o lasciamo senza un accordo, che è possibile ma credo che il parlamento lo impedirà, o non lasciamo affatto, cosa che credo possa innescare una crisi democratica e costituzionale", ha detto Fox a radio Bbc.
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