Bruxelles sfida Milano per nuova sede Agenzia farmaco Ue
Ultima in ordine di tempo é stata Bruxelles a candidarsi per ospitare l'Agenzia Ue del farmaco. Ma a contendere l'Autority a Milano ci sono altre otto capitali
Il bottino é grosso. L'Agenzia europea del farmaco porta con sé fondi e assunzioni che ogni città vorrebbe attrarre sul suo territorio. E così nella corsa per acchiappare l'Ente Ue che dovrà traslocare da Londra dopo la Brexit si moltiplicano le candidature. Lo scorso settembre si era fatta avanti Milano e ieri anche Bruxelles. Ma sarebbero in tutto almeno dieci le città europee che vorrebbero portare a casa la sede dell'Ema.
Tutti vogliono l'Agenzia del farmaco europea
Ma perché tutto questo interesse per una Autority europea? La risposta é semplice, perché porta soldi e influenze. L'Agenzia da sola impiega infatti quasi un migliaio di persone, un bel numero se si pensa allo stato di crisi in cui versa l'economia italiana. Inoltre per le sue attività riceve fondi che rivitalizzerebbero il tessuto economico locale, il cosiddetto indotto. E poi ci sono i lobbisti. Il settore farmaceutico é forse quello in cui le aziende spendono piú per influenzare, in maniera legittima, le decisioni europee. E dunque intorno all'Ema nascerà una economia secondaria che dará lavoro a moltissime persone, dagli hotel alle agenzie di pubbliche relazioni.
Bruxelles si candida per accogliere l'Ema
E' per questo che la capitale belga si é candidata ad accogliere l'Agenzia europea del farmaco. Dalla sua parte Bruxelles ha una esperienza ormai decennale per quanto riguarda i servizi alle Istituzioni comunitarie, visto che in cittá hanno sede la maggior parte dei palazzi del potere Ue. Ma questo é anche il grande tallone di Achille del Belgio. Sul suo territorio ha giá troppe Istituzioni.
Si fa avanti l'Europa dell'Est
E infatti i veri rivali dell'Italia vanno cercati ad Est. Secondo il presidente fiammingo Geert Bourgeois sono una decina i Paesi che si sono candidati ad ospitare la nuova sede dell'agenzia europea e molti si trovano nella Nuova Europa. Dopo il loro ingresso nell'Unione infatti i Paesi dell'Est sono rimasti fuori dal giro della distribuzione della Agenzie europee, molte delle quali create prima della caduta del muro di Berlino. Paesi che ora vorrebbero la loro fetta.