Bruxelles, tassa di 50euro per i giornalisti
Il governo belga ha deciso di imporre una tassa da 50 euro ai giornalisti che vogliono seguire i lavori del Consiglio Ue. L'Ue: non siamo d'accordo
A BRUXELLES TASSA SUI GIORNALISTI
Ad ogni vertice europeo a Bruxelles giungono centinaia di giornalisti da tutto il mondo che per poter seguire i lavori della Istituzioni comunitarie devono presentare domanda di accredito. Spetta poi alla polizia belga fare i controlli per determinare se un giornalista (o presunto tale) é in regola e non rappresenta una minaccia.
50 EURO PER CONTROLLARE I PASSAPORTI
Un carico di lavoro non da poco che ha spinto il governo belga ad introdurre una tassa di 50 euro a semestre che i giornalisti che si accreditano presso le Istituzioni europee dovranno pagare per coprire i costi dei controlli di sicurezza.
INSORGONO I GIORNALISTI
La decisione ha provocato la reazione dell'associazione dei giornalisti internazionali e belgi. "E' discriminatoria", sostengono, perché prima di tutto si applica soltanto ai giornalisti residenti in Belgio, e poi perché i free lance o i media meno conosciuti dovranno farsi carico di un costo extra non indifferente. "Non siamo d'accordo con la tassa", ha detto una portavoce della Commissione Ue, invitando i giornalisti a rivolgersi al Consiglio europeo che potrebbe avere voce in capitolo con il Governo belga.
L'ECONOMIA GENERATA DALLE ISTITUZIONI UE
Non bisogna poi dimenticare che le Istituzioni europee rappresentano una delle colonne portanti dell'economia di Bruxelles. Sono migliaia i belgi assunti nelle strutture, così come le aziende che forniscono servizi a Parlamento, Commissione e Consiglio. Senza contare il traffico aereo generato dal via vai di funzionari, lobbisti e politici e le centinaia di migliaia di notti in albergo che fruttano all'economia belga, e allo Stato, milioni di euro.