Budget Ue, Costa: "L'Europa riparta dalla cultura"

Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani

La Commissione europea ha proposto una bozza di bilancio 2021-2027 per l’Unione Europea che prevede tagli significativi per la Politica agricola comune (-5%) e per la Politica di coesione (-7%). Vengono invece stanziati fondi aggiuntivi per la gestione dei flussi migratori, il progetto Erasmus, la digitalizzazione e la sicurezza.

“Noi al Parlamento europeo abbiamo chiesto maggiore coraggio da parte delle Istituzioni, che si traduca quindi in maggiori stanziamenti. Noi diremo la nostra come Parlamento, ma sarà poi il Consiglio e cioè gli Stati membri a decidere se ampliare o meno il bilancio dell'Unione", spiega ad Affaritaliani.it Silvia Costa, eurodeputata Pd e coordinatrice nella commissione Cultura del Gruppo S&D.

Una delle politiche maggiormente penalizzate dalla proposta della Commissione è quella dello Sviluppo regionale. Che cosa significa per l’Italia?

“Il nostro Paese vedrebbe un taglio dei fondi strutturali. Tuttavia grazie al lavoro svolto anche dai deputati italiani, le regole di assegnazione dei fondi sono state cambiate. Non è più solo il Pil a determinare la quota di fondi ricevibili, ma anche altri parametri, come ad esempio la percentuale di disoccupati o la sussistenza di emergenze, come quella dei migranti. In questo senso l’Italia, nonostante un taglio complessivo delle risorse a livello europeo, si trova ad avere 2,4 miliardi in più da spendere".

Nella proposta della commissione ci sono maggiori stanziamenti per il programma Erasmus+, è soddisfatta?

“Solo parzialmente. Noi un anno fa abbiamo lanciato il cuore oltre l’ostacolo e abbiamo chiesto lo stanziamento di fondi pari a 10 volte quelli stanziati precedentemente. Non siamo stati accontentati, ma siamo comunque passati da 14,8 a 30 miliardi, più un altro miliardo e mezzo per il Corpo europeo di solidarietà".

Come valuta il programma Erasmus?

"E' uno di quelli che ha avuto maggiore successo nella storia dell'Unione. Il programma Erasmus è fondamentale per il futuro dell’Europa perché concorre alla creazione dei cittadini europei. È una grande opportunità di scambio e di crescita non solo per gli studenti universitari ma anche per insegnanti, giovani imprenditori e associazioni. A questo si collega anche il progetto European Student e-card.“

Di che cosa si tratta?

“È una carta che daremo a tutti ragazzi che permetterà di avere sconti in tutta Europa a livello di mezzi di trasporto, musei e anche attività commerciali. Un modo per incentivare il movimento di giovani all’interno dell’Unione e farli sentire veramente appartenenti ad un progetto comune“.

La Commissione aumenta anche i fondi di Europa creativa, il programma faro per la cultura, il settore creativo e audiovisuale. Soddisfatta?

"La proposta é di passare da 1,46 a 1,85 miliardi, ma non é abbastanza ambiziosa a mio giudizio. Inoltre la suddivisione delle risorse é ancora troppo sbilanciata verso la parte Media, penalizzando invece la parte Cultura”.

Per la prima volta spunta un programma 'Giustizia, Diritti e Valori'. Che cosa ne pensa?

"E' una bella novità perché per la prima volta la parola valori entra nella programmazione finanziaria europea. Questo programma, già Europa per i cittadini (con 642 milioni) mette la cittadinanza europea al centro dell'azione Ue nella più ampia cornice dei valori su cui la stessa costruzione europea si fonda”.

Ritiene che la conferenza di Göteborg dello scorso novembre abbia influito nella definizione di questo bilancio?

“Credo di sì perché vediamo come la Commissione abbia deciso di mettere sotto uno stesso cappello gli investimenti sulle persone, sulla coesione sociale e sui valori, che rispecchiano le priorità politiche del Pilastro sociale europeo delineate proprio a Göteborg".

La cultura deve essere una delle politiche fondanti dell'Unione?

"La cultura deve ribadire la propria centralità e dimensione orizzontale in tutte le politiche pubbliche, dalla ricerca alla coesione. E i fondi transettoriali di Europa Creativa, nel nuovo programma pari a 160 milioni, vanno proprio nel senso di promuovere progetti interdisciplinari e di inclusione sociale”.