Budget Ue, Monti prova a svincolare Bruxelles dagli Stati
Il bilancio comunitario dipende per il 70% dai fondi stanziati dagli Stati. Cosí Bruxelles ha chiamato Mario Monti per cercare nuove fonti di entrata
Il nome é impegnativo: High level group on own resources (Gruppo di alto-livello sulle risorse proprie). É presieduto dal nostro ex presidente del Consglio, Mario Monti, e raccoglie funzionari europei e consulenti esterni per trovare nuovi fondi per il budget dell'Unione europea.
Il budget Ue dipende dagli Stati
Il bilancio comunitario infatti dipende per il 20% dai dazi che alcune merci devono pagare quando entrano in Europa, per un 10% da una aliquota Iva dello 0,3% sui beni di consumo e per il 70% dai fondi stanziati dai governi nazionali. Nell'ultimo budget europeo peró, causa la crisi economica, i soldi che i Ventotto hanno inviato a Bruxelles sono diminuiti per la prima volta nella storia. E nei palazzi delle Istituzioni Ue vogliono correre ai ripari. Trovare risorse proprie significa indipendenza dagli Stati e capacità di perseguire i prorpi obiettivi nel massimo della libertá.
Monti pronto ad annunciare i risultati del gruppo di lavoro
Domani si dovrebbe tenere proprio a Bruxelles una conferenza stampa tra il Presidente del Parlamento europeo, Martin Shulz, e l'ex premier Mario Monti per fare il quadro della situazione. Qualche italiano in Commissione ridacchia: 'avevano bisogno di fare quadrare i conti con nuove tasse e hanno chiamato Monti, il professore'. Le cose sono un po' diverse.
La prioritá? Migliorare il sistema attuale
Prima di tutto il gruppo di lavoro ha il compito di trovare le falle del sistema esistente. Giá oggi l'Unione incassa meno di quello che dovrebbe. É notizia di ieri ad esempio che in Europa, ogni anno, vengono evasi 160 miliardi di euro di Iva. E poi sí, Monti ha il compito di trovare nuove fonti di finanziamento per l'Unione europea, senza gravare sulle casse delgi Stati né sui portafogli dei contribuenti. Il compito non é facile visto che la sua proposta dovrá essere votata all'unanimitá dai premier dei ventotto Stati europei. Governi che non hanno alcuna intenzione di svincolare Bruxelles dal loro controllo.
La stella polare di Monti: semplicità, trasparenza, equità e responsabilità democratica
“Abbiamo messo a punto una valutazione del sistema di risorse esistente, che è stato avviato nel 1970 e da allora sottoposto a più di una modifica. Un sistema che, come ha confermato la verifica alla quale lo abbiamo sottoposto, presenta lacune e determina inconvenienti”, ha dichiarato Monti in una conferenza a Roma l'anno scorso. “Questo sistema oggi in vigore è caratterizzato da una complessità davvero eccessiva. Ma – sottolinea Monti – non è in grado di garantire all’Unione europea le risorse finanziarie necessarie per consentire il raggiungimento dei suoi obiettivi più ambiziosi. E quindi necessita di un riesame generale ispirato a criteri di semplicità, di trasparenza, di equità e di responsabilità democratica”.