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Affari Europei
Rajoy pronto a commissariare la Catalogna. Spaccature tra gli indipendentisti

Catalogna: Madrid verso l'attuazione dell'articolo 155

La dichiarazione di indipendenza della Catalogna deve esere ritirata. Questa la richiesta che il primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy, ribadirà questa mattina al presidente catalano, Carles Puigdemont, mentre si attende la riunione di emergenza del governo di Madrid che dovrà decidere le contromisure da prendere dopo le parole pronunciate ieri da Puigdemont dinanzi al Parlamento catalano. Il capo del governo di Madrid, che ha già parlato con il segretario socialista, Pedro Sanchez e il leader di Ciudadanos, Albert Rivera, si sta orientando verso la possibile attuazione dell'articolo 155 della Costituzione, che di fatto 'commissaria' la Catalogna. Fonti sia popolari che socialiste, hanno confermato al quotidiano madrileno che il governo e il Psoe "studiano l'applicazione del 155 da giorni".

Rajoy pronto a commissariare la Catalogna

Se Puigdemont non accetterà di ritirare definitivamente la dichiarazione di indipendenza il governo chiederà l'applicazione dell'articolo 155 e assumerà in via provvisoria le funzioni della Generalitat. L'esecutivo non scarta nemmeno il ricorso al Tribunale costituzionale contro la dichiarazione di indipendenza di Puigdemont. Le due misure comunque non sono incompatibili e potrebbero essere attuate entrambe, precisano le stesse fonti. 

Podemos: "Rajoy si assuma responsabilità del dialogo"

Ma a Madrid c'è anche chi non è d'accordo e mette pressione su Rajoy non sposando la linea ufficiale di Madrid secondo la  quale la Catalogna avrebbe dichiarato la sua indipendenza in maniera implicita e giudicando inammissibile le mosse del parlamento di Barcellona. "Puigdemont non ha dichiarato l'indipendenza. Chiediamo a Rajoy che si assuma la responsabilita' del dialogo". Così in un tweet il leader di Podemos Pablo Iglesias, che cerca chiaramente di scaricare la patata bollente sul premier spagnolo.

Catalogna, indipendentisti di sinstra: "Occasione persa"

Il fronte catalano non è poi così compatto, anzi. La Cup, la formazione di sinistra indipendentista catalana che fa parte dello schieramento che appoggia il presidente Carles Puigdemont, ha detto che la mancata dichiarazione d'indipendenza immediata rappresenta la perdita di "un'occasione storica". "Crediamo che bisognasse proclamare solennemente la Repubblica catalana.. Abbiamo perso un'occasione storica" ha dichiarato la Cup su Twitter.  L'ultimo tassello di una situazione non certo idilliaca all'interno del fronte indipendentista, tanto che il ritardo nella dichiarazione di Puigdemont davanti al parlamento pare sia stato motivato proprio dalle divisioni interne.

Attesa per la reazione di Madrid

Intanto a Madrid le prime mosse saranno decise oggi, con una riunione straordinaria del gabinetto spagnolo presieduta dal premier Mariano Rajoy, atteso poi nel pomeriggio al Congresso dei deputati per un discorso che con ogni probabilità ribadirà il 'no' alle rivendicazioni indipendentiste e che dovrebbe tratteggiare concretamente la tattica per la gestione della crisi nei prossimi giorni e settimane. Ieri fonti governative da Madrid hanno giudicato "inaccettabile" la formula scelta dal leader catalano Puigdemont, che ha accettato "il mandato del popolo per trasformare la Catalogna in una repubblica indipendente", sulla base del referendum del primo ottobre, salvo poi chiedere subito al parlamento catalano di "sospendere gli effetti della dichiarazione di indipendenza per poter avviare un dialogo nelle prossime settimane". Alle prese con divisioni nel fronte indipendentista e con lo spettro di una fuga generalizzata delle grandi società basate in Catalogna, Puigdemont ha scelto una via di mezzo tra indipendenza unilaterale immediata e rinuncia al passo promesso dopo il referendum. La sfida lanciata allo Stato spagnolo dal leader di questa regione al cuore dell'Europa mediterranea dove vive il 16% degli spagnoli resta senza precedenti da quando il Paese ha ritrovato la democrazia nel 1977.

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