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Affari Europei
Catalogna, scende in campo Guardiola. L'ex allenatore del Barcellona in piazza

Catalogna, molte migliaia di persone in piazza per il referendum sull'indipendenza

Decine di migliaia di persone si sono riunite a Barcellona per difendere il referendum sull'indipendenza della Catalogna che il governo regionale separatista vuole organizzare a inizio ottobre, malgrado sia stato vietato. Davanti al palazzo del Montjuic l'ex allenatore della squadra di calcio del Barcellona Pep Guardiola, indipendenstista dichiarato, ha letto un manifesto davanti a 30mila persone, secondo il comune, 47mila secondo una fonte separatista.

Rivolta contro la Corte costituzionale che ha vietato il referendum

Nell'uditorio anche il presidente regionale Carles Puigdemont. Puigdemont ha annunciato venerdì che il primo ottobre si dovrebbe tenere un referendum, vietato dalla Corte costituzionale spagnola, sull'indipendenza di questa regione di 7,5 milioni di abitanti nel nordest della Spagna, che ha una lingua e una cultura propria. In caso di vittoria del "sì", i separatisti sono risoluti a spingere per una "disconnessione" dalla Spagna. Il governo conservatore di Madrid di Mariano Rajoy si oppone a un referendum e ha dichiarato che lo impedirà, senza entrare nel dettaglio su come. Secondo un sondaggio dell'istituto governativo catalano, oltre il 73 per cento dei catalani sono favorevoli a un referendum come quello organizzato in Scozia nel 2014, che però aveva il via libera del governo di Londra. Lo stesso sondaggiio dà il 48,5 per cento sfavorevole all'indipendenza, contro l 44,2 per cento a favore. 

Scende in campo anche Guardiola: "Voteremo comunque"

Nel frattempo la lotta per l'indipendenza della Catalogna ha un nuovo, grande, simbolo. Si tratta di Josep Guardiola, forse il catalano più famoso al mondo. L'ex storico allenatore del Barcellona, inventore del tiki taka e ora allenatore del Manchester City, è sceso in piazza e ha arringato la folla. "Siamo qui per far capire che il prossimo 1 ottobre voteremo un referendum per decidere il nostro futuro. Voteremo anche se lo Stato spagnolo non vuole - ha dichiarato il tecnico esprimendosi in catalano, spagnolo e inglese - Siamo vittime di uno Stato che ci ha perseguito politicamente. Con un ministro degli interni che ha cercato di porre fine al nostro sistema sanitario. Conosciamo i tentativi di frenare il modello di scuola catalata e il blocco degli investimenti. Non abbiamo altra via d'uscita che votare", ha concluso Guardiola.

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