Ue al Cile: "Parità di genere o niente accordi". Così la Cina ci surclassa
L'Ue al Cile: "Parità di genere o niente accordo economico". Così la pragmatica Cina sta surclassando Bruxelles
COSI' LA CINA SURCLASSA ECONOMICAMENTE L'EUROPA
Da una parte una superpotenza che fa accordi commerciali praticamente in tutti i paesi del mondo. Dall'altra un continente che si barrica troppo spesso dietro il polticamente corretto e che come risultato sta continuando a perdere terreno. Una fotografia amara ma fedele alla realtà e che rappresenta Cina e Unione Europea.
LA CINA FA BUSINESS OVUNQUE SENZA CHIEDERE NULLA IN CAMBIO
Se non lo si fosse capito, la superpotenza è la Cina. Il pragmatismo di Xi Jinping sta spingendo Pechino alla conquista commerciale di mezzo mondo (e anche di più). La nuova via della seta è ormai realtà e gli investimenti milionari in Europa come negli Stati Uniti sono all'ordine del giorno. Ma la grande capacità di Pechino è anche quella di inserirsi in mercati complicati e in paesi non proprio tranquilli. Sono un esempio l'intera zona dei Balcani, nella quale Pechino ha legami fortissimi. Per non parlare di Grecia, Medio Oriente e Africa. Pechino è il partner commerciale ideale di tanti paesi perché non chiede nulla dal punto di vista politico o etico ma mette tanto denaro fresco che aiutano casse spesso in difficoltà.
L'EUROPA SI TRINCERA DIETRO L'ETICHETTA
Tutto il contrario dell'Europa che spesso si fa condizionare troppo da lacci e lacciuoli e come risultato non investe e non attira business. Qualche esempio? Le sanzioni alla Russia, tanto per dirne una. Spesso Bruxelles si ferma all'etichetta. Se i conti non tornano, economicamente o politicamente o persino eticamente, nei paesi terzi non si investe e non si stringe nessun accordo. L'inevitabile conseguenza è che la Cina diventa una superpotenza e il continente europeo resta indietro.
LA RICHIESTA SULLA PARITA' DI GENERE AL CILE
L'ultimo esempio è quello che riguarda gli accordi commerciali con il Cile. Il commissario europeo per il commercio Cecilia Malmström vuole infatti includere un capitolo sulla parità di genere in un aggiornamento dell'accordo commerciale dell'Ue con il Cile, che dovrà essere presto negoziato. E stiamo parlando del Cile, non di una feroce dittatura.