Danimarca, ok alla confisca dei beni ai rifugiati: ora è legge
Il Parlamento danese ha approvato le misure sulla confisca di denaro e beni di valore ai richiedenti asilo per coprire le spese della loro permanenza nel Paese. La proposta, presentata dal governo a metà dicembre, aveva suscitato aspre critiche in patria e all'estero, in quanto lesiva “della dignità umana delle persone alle quali viene applicata, tuonava il 15 gennaio il commissario ai Diritti umani del Consiglio d’Europa Nils Muiznieks, e ricorderebbe le spoliazioni dei nazisti ai danni degli ebrei deportati nei lager.
Ma l’esecutivo di destra guidato dal premier Lars Lokke Rasmussen, che si regge sull’appoggio esterno dello xenofobo Partito del popolo, si è difeso precisando che le misure previste mettono i migranti nella stessa condizione dei danesi senza lavoro, che per accedere al sussidio di disoccupazione devono vendere tutti i loro beni di valore superiori a 10mila corone (circa 1.350 euro). La Danimarca si aspetta di ricevere circa 20.000 richiedenti asilo nel 2016, rispetto ai 15.000 dello scorso anno. I parlamentari danesi hanno votato sì anche per il provvedimento che prevede l'allungamento dei tempi del ricongiungimento familiare.