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Affari Europei
Dieselgate, nuove regole per i produttori. Zullo: "Passo avanti, ma..."

Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani

Dopo lo scandalo Dieselgate, che ha coinvolto il colosso automobilistico VolksWagen, il Parlamento europeo ha adottato un nuovo quadro regolatorio per l’omologazione delle auto con l'obiettivo di tutelare consumatori e ambiente.

Ogni paese dell'Ue dovrà effettuare un numero minimo di controlli sulle autovetture ogni anno, almeno uno ogni 40mila nuovi veicoli immatricolati in uno Stato membro e almeno il 20% dei test dovranno riguardare le emissioni.

La Commissione europea potrà inoltre effettuare controlli e ispezioni sui veicoli per verificarne la conformità e potrà infliggere sanzioni amministrative fino a 30mila euro per ogni veicolo non conforme.

"Il mio é un giudizio positivo perché migliora lo stato attuale", spiega ad Affaritaliani.it Marco Zullo, eurodeputato del M5S che ha seguito il caso dalle origini. "Noi avremmo voluto un maggiore numero di test, che con le vendite attuali saranno circa 500 in tutta l'Unione con solo 75 test completi su strada. Inoltre avremmo voluto qualcosa di più marcato per rendere indipendenti i controlli eliminando il legame che oggi c'é ed é forte tra soggetto controllore e controllato".

Il nuovo regolamento mira infatti a rafforzare l'indipendenza dei controlli e a prevenire i conflitti di interesse, facendo chiarezza sulle responsabilità delle autorità nazionali di omologazione, dei laboratori che effettuano i test e degli organismi di vigilanza del mercato. "Ma non elimina definitivamente il legame tra Stati e grandi case produttrici o tra aziende e laboratori, che vengono pagati per i test dalle case automobilistiche stesse", spiega Zullo.

L'omologazione è il processo con cui le autorità nazionali certificano che un modello di veicolo soddisfa tutti i requisiti Ue in materia di sicurezza, ambiente e produzione prima di poter essere immesso sul mercato. Per risultare omologato, un tipo di veicolo deve essere testato su diversi requisiti di sicurezza (su luci, freni, stabilità e prestazioni in caso di incidente), ambientali (ad esempio sulle emissioni) o su parti specifiche (sedili e finiture interne).

Altro capitolo é quello dei risarcimenti. La nuova normativa prevede che i proprietari di automobili non conformi saranno rimborsati qualora dovessero essere obbligati a effettuare riparazioni sui propri veicoli, a meno che il costruttore non ne decida il ritiro. Le officine indipendenti avranno accesso alle informazioni relative ai veicoli per poter competere con i concessionari e contribuire alla riduzione dei prezzi.

"Uno dei tasti dolenti dal nostro punto di vista é proprio il sistema dei risarcimenti", denuncia Zullo. "Avremmo voluto che tutti i cittadini europei beneficiassero dello stesso sistema di risarcimento in tutta l'Unione, mentre così non sarà. Il risarcimento varierà da Stato a Stato", ha spiegato Zullo.

Il regolamento, approvato con 547 voti in favore, 83 voti contrari e 16 astensioni, dovrà essere ora formalmente approvato dall’altro co-legislatore, il Consiglio dell’UE, dopodiché le nuove regole saranno applicabili dal 1 settembre 2020.

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