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Affari Europei
Dijsselbloem salta l'audizione, rabbia Strasburgo. Mario Centeno al suo posto?

Dijsselbloem salta l'audizione al Parlamento Europeo, è caos

Polemica furibonda tra Dijsselbloem e il Parlamento Europeo. Il presidente dell'Eurogruppo, infatti, già nell'occhio del ciclone per le sue dichiarazioni offensive nei confronti del Sud Europa, ha deciso di non partecipare  al dibattito previsto con gli europarlamentari.

Tajani attacca Dijsselbloem: "Non risponde ai cittadini"

Il presidente del Parlamento Antonio Tajani ha criticato nettamente la scelta del ministro delle finanze olandesi che avrebbe dovuto fare il punto sul negoziato in corso tra i creditori europei e il governo di Atene. "Il presidente dell'Eurogruppo ha rifiutato ancora una volta il nostro invito a partecipare a un dibattito in plenaria sulla Grecia, anche se non c'è un obbligo giuridico ci sarebbe da aspettarsi che quando qualcuno chiede ai cittadini di fare grandi sacrifici senta anche il dovere di rispondere ai suoi rappresentanti: è una questione anche di elementare cortesia", ha dichiarato Tajani. E' la terza volta che Dijsselbloem 'salta' un invito del Parlamento Ue accampando ragioni di agenda. I capigruppo popolare Weber, socialista Pittella e liberale Verhofstadt hanno criticato il presidente dell'Eurogruppo.

Dijsselbloem scrive all'Europarlamento: "Non volevo insultare il Sud" 

Dijsselbloem si è limitato a spedire una lettera all'Europarlamento nella quale ha ribadito che non era sua intenzione "insultare" i paesi del Sud, quando ha dichiarato al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung che non si puo' "spendere per donne e alcol e poi chiedere aiuto". Messo sotto pressione da diversi gruppi politici che hanno chiesto le sue dimissioni, Dijssebloem ha spiegato che le sue parole non erano dirette ai paesi del Sud. "Nella mia intervista con la Frankfurter Allgemeine Zeitung ho sottolineato l'importanza della solidarieta' e della reciprocita' all'interno dell'Unione europea", ha spiegato Dijssebloem: le regole concordate sono "cruciali per la fiducia nella zona euro, sia nel mondo esterno sia tra Stati membri". Per il presidente dell'Eurogruppo, per avere solidarieta' tra Stati membri "e' cruciale che dimostriamo tutti impegno e responsabilita'". Dijsselbloem ha promesso di continuare a "lavorare" con l'Europarlamento e tutti i cittadini europei per "rafforzare le nostre economie e la nostra unione monetaria". Ieri il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, aveva inviato una lettera formale di protesta a Dijsselbloem, dopo che il presidente dell'Eurogruppo ha rifiutato per la terza volta di intervenire davanti alla plenaria di Strasburgo.

Circolano già i nomi per la successione di Dijsselbloem: ecco il portoghese Centeno

Il Ministro portoghese delle Finanze Mario Centeno sarebbe tra i candidati a succedere a Diksselbloem alla guida dell'Eurogruppo. Lo ha rivelato il premier portoghese Antonio Costa, spiegando però di non ritenere la sua candidatura opportuna. "In un momento in cui ci sono vari dossier sul tavolo da negoziare con l'Eurogruppo - ha detto il premier in un'intervista radiofonica - la sua candidatura non e' una priorita'. Crediamo che in questa fase sia utile che il Ministro delle Finanze tenga un margine più ampio di manovra all'interno dell'Eurogruppo". Sui contatti fatti a Centeno, Costa ha sottolineato che il Portogallo ne è "lusingato" in quanto Centeno "sarebbe un eccellente presidente dell'Eurogruppo". Il Partito Socialista Europeo ritiene che la presidenza dell'Eurogruppo vada a uno dei paesi nel Sud dell'Europa e tra i nomi che sono girati, ci sono anche il commissario Ue francese Pierre Moscovici e il Ministro dell'economia spagnolo Luis de Guindos. Proprio recentemente Dijsselbloem e' stato molto attaccato per le sue affermazioni secondo le quali nei paesi del Sud Europa si pensa solo a spendere soldi "in vino e in donne", attirandosì così numerose critiche. Eletto nel luglio del 2015, il ministro olandese terminerebbe il suo mandato nel gennaio 2018 pero' i risultati deludenti ottenuti alle elezioni dal suo partito, il laburista PvdA, sono ritenuti decisivi ai fini di una sua 'partenza' anticipata.

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