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Affari Europei
E-commerce, stop alle discriminazioni tra Paesi

Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani

I cittadini europei non sono tutti uguali quando fanno shopping online. Lo sanno bene i tedeschi che hanno provato a comprare, dalla Germania, un biglietto per Eurodisney e si sono visti applicare una tariffa maggiore dal sito internet tedesco del parco di divertimenti rispetto alla tariffa di chi l'acquisto lo fa dalla Francia. Un altro esempio é il latte in polvere, che se comprato su siti di eCommerce italiani ha un costo, mentre se ci si rivolge al mercato tedesco ne ha un altro, più basso. Oppure il noleggio auto: prenotare una vettura dall'Italia in un altro Paese europeo puó costare di più rispetto alla stessa prenotazione fatta in un altro luogo dell'Unione.

"Queste discriminazioni sono inaccettabili e per questo come Parlamento europeo abbiamo votato perché vengano bandite", spiega ad Affaritaliani.it Nicola Danti, eurodeputato del Partito democratico. "Dal primo aprile possiamo dire addio al geoblocking. La pratica usata da mole aziende di applicare prezzi differenti a seconda della nazionalità dell'acquirente, che comprende anche il reindirizzamento del consumatore su un sito di eCommerce nazionale con prezzi piú alti. Ribadiamo anche che tutte le carte di credito emesse nei Paesi dell'Unione devono essere accettate dagli store".

Qual é la ragione di questo provvedimento?

"Uno dei pilastri dell'Europa é il mercato unico, la possibilità assicurata alle merci di transitare da uno Stato all'altro senza restrizioni di sorta. La pratica del geoblocking é scorretta perché impedisce il libero sviluppo di un mercato europeo online e per questo va abolita".

Poniamo che io compri un bene fisico in Francia, sull'eCommerce di una azienda francese, posso pretendere che me lo spediscano in Italia?

"Posso pretendere che lo spediscano in Italia se quell'azienda dirige la sua attività anche al mercato italiano. Nel caso non lo faccia posso chiedere di concordare un luogo di ritiro del bene".

A quali tipologie di beni si applica questa normativa?

"A tutti i beni e i servizi, dal frullatore ad una stanza di hotel, fino all'ingresso ad un concerto. Qualunque bene insomma, purché non sia coperto da copyright. Ad esempio non posso comprare la visione di un film su una piattaforma francese se sono in Italia".

Come mai?

"Perché le concessioni su contenuti coperti da copyright avvengono su base nazionale. E dunque é giusto rispettare questa divisione. Quello che però si puó fare, e lo abbiamo reso possibile grazie al voto dell'anno scorso sulla portabilità, é continuare ad usufruire di un abbonamento anche fuori dal Paese di origine".

Ci puó spiegare meglio?

"Se io sono abbonato ad una pay tv italiana e voglio vedere la partita della mia squadra mentre sono in viaggio in Olanda prima non potevo farlo. Sempre a causa delle restrizioni previste dal copyright. Dal primo aprile invece posso farlo tranquillamente".

Si sta andando verso un mercato digitale europeo?

"Certamente. Il primo tassello é stato l'abolizione del roaming, ormai in vigore dal 15 giugno dell'anno scorso. Poi c'é stato il provvedimento sulla portabilità dei servizi premium. Ora quello sul geoblocking. Altri ne verranno, come la garanzia europea su tutti i prodotti acquistati online, il diritto di recesso, la responsabilità delle piattaforme online e così via".

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