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Affari Europei
Economia e rifiuti, russi sempre più scontenti. Putin in declino
Putin (foto Lapresse)

SCENDE IL CONSENSO IN PUTIN

Economia che perde colpi, gestione dei rifiuti scadente, pensioni tagliate, welfare state all'osso... Nella tradizionale maratona tv in cui Vladimir Putin risponde in diretta alle domande dei russi da ogni parte del Paese, i cittadini hanno espresso le loro paure per la crisi economica che ancora affligge il Paese e il presidente li ha rassicurati, promettendo un futuro migliore.

CONSENSO NEL RPESIDENTE RUSSO SOTTO IL 50%

La 'Linea diretta' con la nazione - alla sua 17esima edizione e che quest'anno ha visto arrivare via telefono e online circa due milioni di domande per Putin - si è svolta sullo sfondo del primo drastico calo di consenso per il presidente, al potere da 19 anni, sceso sotto il 50%. La maratona tv è sfruttata dal Cremlino per prendere posizione su questioni di carattere internazionale - Putin ha bollato come "infondate" le accuse rivolte a Mosca per l'abbattimento del volo MH17 - ma soprattutto per rassicurare i russi su problemi quotidiani, come scuole, pensioni e salari.

DALL'ECONOMIA AI RIFIUTI... RUSSI SCONTENTI

Quest'anno, a farla da padrone sono stati i temi legati a redditi e salari, alla sanità e alla gestione dei rifiuti, che sta mobilitando numerose persone in diverse città. Il leader del Cremlino ha ammesso che le condizioni di vita sono peggiorate negli ultimi anni, ma ha assicurato che il peggio è passato e si sta già assistendo a una "inversione di tendenza".

PUTIN NEGA IL PESO DELLE SANZIONI INTERNAZIONALI

"La produzione ha iniziato a crescere e l'inflazione è scesa sotto il 5%, mentre i redditi reali stanno salendo", ha fatto notare il presidente, che ha minimizzato l'effetto delle sanzioni occidentali, spiegando la crisi economica per lo più con il calo dei prezzi dei beni principali dell'export russo: risorse energetiche e materie prime. Il capo del Cremlino ha poi riferito che l'anno scorso i salari sono aumentati dell'8%. "Si tratta di cifre medie", ha spiegato, "perché la situazione è diversa nei vari settori, ma è indicativa di una tendenza". Secondo la Banca centrale russa, il salario minimo ammonta a 11.280 rubli al mese (157,30 euro). Di recente, il presidente della Corte dei Conti della Russia, Aleksei Kudrin, ha denunciato che circa 12,5 milioni di russi vivono al di sotto della soglia di povertà, definendo la situazione "vergognosa"; emergenza, invece, negata dal Cremlino.

IL CREMLINO PROVA A CALMARE GLI ANIMI

L'evento a reti unificate, anche se in diretta, è sempre accuratamente sceneggiato in anticipo, per far apparire il presidente sotto una luce più umana e vicino alla gente comune. L'intento è attutire il malcontento popolare, sfociato in proteste di diverso genere: da quelle contro l'aumento dell'età pensionabile, ai picchetti per le discariche vicino a centri abitati fino a quelle più recenti per la liberazione del reporter Ivan Golunov, arrestato con accuse fabbricate per mettere a tacere le sue inchieste sulla corruzione a Mosca.

PUTIN PENSA ALLA SUCCESSIONE?

Dopo venti anni al potere ora in molti nell'entourage dell'uomo forte del Cremlino ritengono che sia arrivato il momento di un rinnovamento. Ovviamente tutto si svolge nella piú totale segretezza, ma giá si sta studiando un piano per traghettare il Paese verso una nuova leadership, sempre in un'ottica di continuità rispetto all'attuale classe dirigente. In molti infatti ormai ritengono che un avvicendamento, come quello con Medvedev, sia ora impossibile e che Putin debba pensare a designare un successore.

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