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Affari Europei
Elezioni europee 2019, addio ai liberal? Emerge una sinistra populista anti Ue

Elezioni europee 2019, non solo destra: emerge anche un populismo di sinistra

Non solo destra. In Europa sembrano emergere gli estremi. Certamente l'asse sovranista di destra è in questo momento molto più forte ma in giro per il Vecchio Continente ci sono vari segnali di rinascita di una sinistra che sta a sinistra e lo fa in maniera populista. Ultimo esempio le elezioni in Svezia, che oltre a decretare la fine del cosiddetto "modello svedese" hanno decretato il successo dei comunisti euroscettici. Una sinistra anticapitalista, anti Ue e contro la Nato. Una sinistra che può prendere il largo partendo dalle posizioni di Jeremy Corbyn e che potrebbe andare a rappresentare in futuro l'alternativa al blocco sovranista, qualora come tutto lascia intendere i partiti tradizionali continueranno nel loro lungo declino. 

Elezioni europee 2019, nasce una sinistra populista alla Corbyn

In Svezia il partito guidato da Jonas  Sjöstedt ha saputo reinventarsi grazie a un approccio "popolare" ai maggiori temi elettorali. A partire dai migranti, sui quali non ha mai prestato il fianco e ha mostrato una pragmatica durezza. Per passare alle politiche egualitarie e femministe e alla posizione anti Nato. Non solo. La Sinistra svedese è fortemente euroscettica, tanto che il suo leader si è sempre detto contrario all'adesione di Stoccolma all'Ue. Il buon risultato elettorale degli ex comunisti svedesi non può che dare un segnale a chi spera che anche la sinistra possa riorganizzarsi e creare finalmente un'alternativa popolare dopo anni e anni di torpore. L'approccio di Corbyn in Gran Bretagna sembrava essere un caso isolato. Sembrava, appunto. Perché ora la Svezia dice che questa linea può essere seguita anche altrove. Non solo. La scorsa settimana una costola dell'Spd si è staccata, dando vita in Germania al movimento Aufstehen!, che si propone con le stesse idee. L'estrema sinistra sta dando segnali di vita.

Elezioni europee 2019, addio ai liberal?

Con la riscossa delle ali chi sta in mezzo rischia di venire travolto. Non forse il Ppe, che potrebbe scegliere l'alleanza con l'asse sovranista, almeno secondo le intenzioni di Matteo Salvini. A rischiare di più la sinistra liberal, quella lanciata a suo tempo da Tony Blair e impersonificata ora da Emmanuel Macron e dal Pd di Matteo Renzi. Una sinistra che ha ormai dimostrato di non poter funzionare perché viene recepita come elitaria e lontana dalle classi popolari. In Italia la trasversalità del Movimento 5 Stelle sta incarnando questo spirito populista che altrove trova sfogo in movimenti più chiaramente identificabili con la sinistra. Ma nella primavera 2019 i liberal rischiano davvero il "cappotto".

 

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