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Affari Europei
Germania senza governo forte: addio asse con Macron? Così cambierà l'Europa

Le elezioni in Germania hanno dato un chiaro responso: Berlino non avrà più un governo forte come negli anni passati. Un messaggio inquietante per tutta l'Unione europea. Un esecutivo tedesco più debole infatti potrebbe avere tutta una serie di conseguenze destabilizzanti per la vita politica ed economica del continente.

Juncker: "L'Ue ha bisogno di un governo tedesco forte" 

Da Bruxelles sono arrivati dei messaggi di speranza che rischiano però di restare molto delusi. "Più che mai l'Europa ha bisogno di un governo forte in Germania", ha il portavoce della Commissione, Margaritis Schinas, riferendo della reazione di Jean-Claude Juncker al voto tedesco. Il presidente della Commissione "ha parlato con la cancelliera (Angela Merkel) questa mattina) e ha scritto per congratularsi per la sua vittoria storica, la quarta consecutiva", ha spiegato il portavoce. Juncker si è augurato che il prossimo governo in Germania "sia in grado di dare attivamente forma al futuro del continente" e che i negoziati per la formazione della coalizione "contribuiscano a questo", ha spiegato il portavoce. Quanto al successo del partito anti-europeo Alternativa per la Germania (AfD), "la Commissione ha fiducia nella democrazia", ha detto il portavoce, sottolineando la necessità di evitare "la compiacenza" e di "rispondere" alle preoccupazioni dei cittadini.

Standard & Poor's: "Improbabile più integrazione Ue dopo le elezioni in Germania"

Un parere negativo al voto in Germania è arrivato sul fronte economico. Il responsabile del rating degli Stati di Standard & Poor's Global (S&P), Moritz Kraemer, ritiene infatti attualmente improbabile una maggiore integrazione europea dopo le elezioni di ieri in Germania. Secondo Kraemer la coalizione "Giamaica" in via di possibile formazione, composta dai cristiano democratici della Cdu, i liberali dell'Fdp e i Verdi (Gruenen), cercherà altri temi su cui trovare un accordo, ma il progetto europeo potrebbe subire un pesante stop. "Una maggiore integrazione o una importante messa in comune di budget non sarà all'ordine del giorno", ha proseguito Kraemer. 

Addio all'asse con Macron?

I risultati del voto in Germania potrebbero pregiudicare in partenza i progetti europei e gli obiettivi ambiziosi del presidente francese Emmanuel Macron. Obiettivi che rischiano seriamente di non venire realizzati principalmente a causa dell'opposizione dei liberali dell'Fdp. E' più che possibile un mantenimento dello status quo e nessun grande cambiamento di politica finanziaria ed economica, con una Merkel costretta a prendere le distanze da Parigi con il conseguente venir meno del famoso asse tra Parigi e Berlino.

Niente ministro delle Finanze ed Europa a due velocità

Tra gli altri rischi, dunque, la possibilità che possa saltare il piano caldeggiato da Macron di istituire un ministro delle Finanze europeo, con una Merkel che potrebbe essere portata all'intransigenza e al mantenimento dello status quo dovendo coniugare diverse anime all'interno di una coalizione che al momento appare molto improvvisata. Le distanze tra i diversi paesi europei potrebbero acuirsi, con buona pace dei progetti per far aderire nuovi paesi all'Eurozona. Anzi, le differenze tra i diversi Stati membri potrebbero allargarsi dando sempre più forma a un'Europa a due velocità. Trovare una quadratura, anche con le altre economie importanti come Italia e Spagna, appare un'impresa sempre più difficile per un'Europa che pare allontanarsi ancora una volta da una vera unione politica.

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