Elezioni Germania, Merkel vince ma delude. Verso l'alleanza con Verdi e Fdp
Cdu primo partito in Germania, Merkel verso il governo con Verdi e Liberali. E intanto gli euroscettici dell'Afd festeggiano l'ottimo risultato
Chi sperava nel colpo di scena dell'ultimo momento é rimasto deluso. Angela Merkel ha vinto anche questa tornata elettorale. Il popolo tedesco ha deciso di rinnovare la sua fiducia nella cancelliera che dal novembre 2005 guida il Paese. Secondo i dati, ancora parziali ma indicativi, l'alleanza tra Cdu e Csu ha portato a casa intorno al 33% dei voti, seguita dalla Spd con il 21%. La vera, unica novità di queste elezioni legislative é il risultato messo a segno da Alternativa per la Germania, che ha incassato il 13%. Confermata anche la buona performance dei Liberali al 10% e dei Verdi intorno al 9%. Non sfonda invece la Linke che però incassa il 9% dei consensi.
Rebus alleanze per Merkel
La vittoria di Angela Merkel non é stata però un plebiscito, né un trionfo. Anzi, Cdu e Spd, i partiti di governo, sono ai minimi storici. I popolari non hanno la maggioranza assoluta del Bundestag e così ora dovranno andare alla ricerca di alleati. Se si esclude Afd, considerata un partito anti-sistema, le uniche due opzioni sono la Spd e i Liberali con un appoggio dei Verdi. Da domani Merkel inizierà i colloqui con i leader dei vari partiti e nel giro di pochi giorni dovrebbe presentare il proprio esecutivo.
L'alleanza con la Spd non s'ha da fare
Il ticket con la Spd é quello che in assoluto assicurerebbe al governo la maggiore stabilità in Parlamento. Reso necessario durante la scorsa legislatura non puó peró ripetersi a questo turno per un niet dello stesso partito che a poche ora dalla chiusura dei seggi ha fatto sapere che altri quattro anni al governo non sono possibili. La socialdemocrazia tedesca vive un momento di crisi con i consensi in constante calo. Andare al governo rischia di essere una nuova emorragia di voti. Per questo quasi tutti nella Spd preferiscono farsi qualche anno all'opposizione per poter sparare sul governo e accrescere il consenso in quella fetta della popolazione rimasta ai margini del tumultuoso sviluppo teutonico. Eppure, dicono gli analisti, la Spd ha visto un crollo nei consensi anche quando era all'opposizione, segno che forse la partecipazione allo scorso governo Merkel non é la fonte di tutti i mali. Mali che secondo molti vanno cercati ad est, dove nella ex Ddr la Linke, la sinistra estrema, ha fatto man bassa di voti.
L'alternativa alla Spd, i Liberali e i Verdi
Viste le dichiarazioni che arrivano dalla Spd l'unica alternativa per Merkel é un governo giamaicano (dai colori dei partiti) con i Liberali e i Verdi. In questo caso tuttavia la coalizione che sosterrebbe il governo sarebbe molto più litigiosa e per la Cancelliera finire l'intera legislatura potrebbe essere una utopia. Dato che Merkel ha cannibalizzato parte del programma dei Verdi (come la chiusura delle centrali nucleari) il partito ha dovuto fare sue posizioni più 'estreme' per poter sopravvivere. Posizioni che cozzano in maniera lampante con quelle dei Liberali, anche questo un partito in (ex) crisi nera.
Liberali e Verdi ai ferri corti
Nel secondo governo Merkel furono proprio i liberali ad entrare nell'esecutivo, ma alle elezioni successive rimasero fuori dal parlamento. In questa tornata elettorale sono entrati nuovamente, ma non intendono sparire e per questo il loro leader, Christan Lindner, ha scelto un programma molto ambizioso e radicale. Programma che sembra inconciliabile con quello dei Verdi. Qualche esempio? I migranti, che per Lindner andrebbero rimpatriati e che i Verdi accoglierebbero. E l'Europa, che l'Fdp vorrebbe vedere molto piú rigorista, con la Grecia fuori dall'Ue.
Bruxelles spaventata dall'avanzata dell'Afd
Se a Bruxelles sono rincuorati dal successo della Merkel, si respira anche un'aria di tensione per il risultato messo a segno da Alternativa per la Germania. Afd, che ha posizione quasi eversive, certamente xenofobe ed euroscettiche, ha fatto man bassa di voti aggiudicandosi il terzo posto nello scacchiere politico tedesco. Segno che anche nella ricca Germania, dove tutto sembra filare liscio, l'avversione verso l'Unione europea é in crescita.