Eliseo, Bruxelles con il fiato sospeso per i due candidati pro-Frexit
Se gli elettori francesi dovessero smentire i sondaggisti al ballottaggio per l'Eliseo potrebbero andare due euroscettici: Le Pen e Melenchon. La fine dell'Ue
I sondaggi per le presidenziali francesi parlano chiaro, Emmanuel Macron é in testa, segue Marine Le Pen, poi Jean Luc Melanchon e Francois Fillon pari merito. A meno di sconvolgimenti dell'ultima ora al ballottaggio dovrebbero dunque andare Macron e Le Pen, con il primo che ha ottime possibilità di vittoria visto che sarebbe sostenuto al secondo turno da uno schieramento trasversale. Eppure a Bruxelles sono con il fiato sospeso, perché i sondaggi hanno dimostrato di essere tutt'altro che affidabili (vedi elezioni statunitensi e Brexit). E cosa accadrebbe se al ballottaggio andassero due euroscettici, come Le Pen e Melenchon?
Francia ago della bilancia per il futuro dell'Ue
Dodici anni dopo aver bocciato il progetto di trattato costituzionale europeo, gli elettori francesi sono chiamati a decidere non solo le sorti del loro paese, ma quelle di tutta l'Unione Europea. Le elezioni presidenziali che si aprono con il primo turno di domenica 23 aprile, si sono trasformate anche in un referendum sull'Europa. Ma a differenza della consultazione popolare del 29 maggio 2005, con cui i francesi dissero "no" al trattato per dare una Costituzione all'Ue, questa volta rischia di non esserci una seconda possibilita' per l'Europa.
Due euroscettici in corsa per la presidenza
Marine Le Pen e Jean-Luc Melenchon, due dei quattro candidati che secondo i sondaggi possono aspirare al ballottaggio del 7 maggio, sono pronti a imboccare la porta d'uscita dall'Ue. Il Republicain Francois Fillon si iscrive nella tradizione gollista di un sovranismo critico della costruzione comunitaria, ma non intende rimettere in discussione la permanenza della Francia nell'Ue. Solo l'indipendente centrista Emmanuel Macron rivendica apertamente il suo europeismo.
Nessun futuro per l'Ue in caso di Frexit
Secondo la maggior parte degli analisti, a differenza della Brexit, l'Ue non riuscirebbe a sopravvivere alla Frexit. Tra i sei fondatori della Comunita' europea, la Francia e' il secondo paese piu' importante e il partner privilegiato della Germania per guidare l'Europa. "Se Le Pen o Melenchon arrivano all'Eliseo, l'Ue e' finita", spiega una fonte comunitaria. I mercati mostrano segnali di agitazione, con lo spread tra i titoli francesi e quelli tedeschi che si sono allargati nelle ultime settimane.
Macron l'europeista, Fillon critico, Le Pen e Melenchon euroscettici
Tra i quattro favoriti alle presidenziali, Macron e' il solo che difende l'Ue anche nella sua forma attuale, perche' rappresenta una forma di "protezione" dalla globalizzazione. Il candidato centrista intende rilanciare il motore franco-tedesco, in particolare per approfondire la zona euro con un bilancio autonomo e un ministro delle Finanze. Fillon ha una visione dell'Ue piu' intergovernativa che comunitaria: l'Ue deve funzionare su impulso dei governi, non della Commissione. Inoltre e' critico di accordi commerciali, come il Ceta con il Canada. Ma il candidato dei Republicain vuole restare dentro l'Ue e pronto a lavorare con la cancelliera tedesca, Angela Merkel per dotare la zona euro di una "governance politica". Le Pen e Melenchon, invece, evocano apertamente la Frexit, anche se su sponde opposte.
Le Pen, la candidata che vuole la Frexit e il ritorno al Franco
La candidata dell'estrema destra dice di voler seguire i passi dell'ex premier britannico, David Cameron: rinegoziare in sei mesi le relazioni con i partner europei e sottoporre il risultato a un referendum. Il suo obiettivo e' di riconquistare la sovranita' monetaria, economica, legislativa e territoriale. In altre parole, Le Pen vuole reintrodurre le frontiere nazionali, uscire dallo spazio Schengen della libera circolazione senza frontiere e abbandonare la moneta unica.
Melenchon vuole un'altra Europa oppure nessuna Europa
Secondo Melenchon, "l'Ue si cambia o si lascia". Il candidato di estrema sinistra promette di denunciare i trattati, aprire un negoziato per rifondare il progetto europeo e sottoporre il risultato a un referendum. In caso di rigetto, la Francia uscirebbe dall'Ue e dall'euro. Il "no" nel referendum sulla costituzione del 2005, con il 55% dei francesi contrari all'Ue, costitui' il primo serio colpo d'arresto del progetto comunitario, aprendo una crisi di legittimita' da cui l'Ue non si e' ancora completamente ripresa.