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Affari Europei
Ema, colpo di scena in Portogallo. Candidata Porto, non più Lisbona

Brexit: ultimo giorno per candidature Ema-Eba

I paesi che intendono ospitare le sedi delle due agenzie Ue che dovranno lasciare Londra per effetto della Brexit hanno tempo fino a stanotte per candidarsi. Si tratta dell'Eba, l'agenzia bancaria europea, 159 dipendenti e un ruolo importante nell'attività di regolamentazione finanziaria, e dell'Ema, l'agenzia per i medicinali, 890 dipendenti e oltre 3.600 esperti ospitati ogni anno per riunioni scientifiche. Sono entrambe guidate da italiani: Andrea Enria è il presidente dell'Eba e Guido Rasi è il direttore esecutivo di Ema. Domani, fa sapere il Consiglio Ue, sarà diffusa la lista completa delle città candidate, e da domani comincerà la loro valutazione, che durerà un paio di mesi, da parte della Commissione. Successivamente, sarà il consiglio dei 27 paesi Ue a votare e la decisione finale è prevista per il 20 novembre. Diversi paesi sono già usciti allo scoperto, candidandosi per una o per tutte e due le agenzie: per quanto riguarda l'Ema, in particolare, le possibili sedi sono oltre una ventina (fra le quali Milano) mentre meno di dieci sono le città che si sono candidate ad ospitare l'Eba. L'ultima in ordine di tempo è Lussemburgo, che ha oggi offerto una sede senza costi di affitto nel quartiere europeo della capitale del Granducato, già sede di uffici istituzionali, di Eurostat, dell'Esm e della Corte europea di Giustizia. 

Brexit: Spagna presenta candidatura Barcellona Agenzia Ema

Il governo spagnolo ha presentato formalmente oggi la candidatura di Barcellona a nuova sede dell'Agenzia europea dei medicinali (Ema), che dovrà lasciare Londra dopo la Brexit. Madrid ha consegnato al Consiglio Europeo un dossier tecnico con le soluzioni proposte per ospitare l'Agenzia Ue nella capitale catalana. Barcellona offre per gli uffici dell'Ema la Torre Glories, un edificio di oltre 30mila m2 nel centro della città. Il dossier sottolinea anche i buoni collegamenti internazionali della metropoli catalana attraverso l'aeroporto di El Prats (44 milioni di passeggeri all'anno e collegamenti quotidiani con 21 capitali europee) e la rete dell'alta velocità ferroviaria.

Colpo di scena in Portogallo: candidata Porto invece di Lisbona

Ma il colpo di scena arriva dal Portogallo, dopo il governo socialista ha deciso di cambiare all'ultimo minuto la propria candidata per ospitare l'Ema, passando il testimone dalla capitale Lisbona alla "rivale" Porto. Per mesi Lisbona è stata la candidata in pectore del Portogallo. Una decisione che ha lasciato di stucco più di qualcuno in patria, visto che in un sondaggio interno pareva proprio che Lisbona fosse la meta preferita tra le possibili candidate tra lo staff dell'Ema, ben davanti anche a Copenaghen e Milano. Tra le due città, da sempre vissute da una forte rivalità, è scoppiata una polemica furibonda.Lisbona accusa il governo e il presidente Soares, che secondo alcuni osservatori avrebbe subito le pressioni di Moreira, sindaco di Porto. Il governo ha smentito seccamente affermando che si tratta di una semplice scelta basata su ragioni di opportunità e organizzazione. Ma in molti storcono il naso. Dopo alcuni anni di idillio in Portogallo potrebbero riaccendersi tensioni politiche. E tutto a causa dell'Ema.

 

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