Ema, sede ad Amsterdam anche col voto del M5s contro l'Italia
Il via libera allo spostamento della sede dell'Ema ad Amsterdam è arrivato anche con il voto a favore del M5s
Ema, sede ad Amsterdam anche grazie al voto favorevole del M5s
Il voto di giovedì del Parlamento europeo sul trasferimento della sede dell'Ema ad Amsterdam non smette di suscitare polemiche in Italia. E in particolare queste si concentrano sul Movimento 5 Stelle, che a sorpresa ha votato contro l'Italia.
Ema, delegazione italiana divisa
La delegazione italiana si è infatti divisa. Il Movimento 5 stelle ha votato a favore della mozione che dà il via libera ad Amsterdam, pur ponendo delle condizioni. Voto contrario invece da parte di Pd, Forza Italia e Lega. Il voto dei pentastellati non è comunque stato determinante, visto che i voti a favore sono stati 507 voti e 112 i contrari.
M5s si giustifica: "Votando sì diamo una speranza a Milano"
"Votare no alla relazione sull'Ema del Parlamento europeo" afferma l'eurodeputato M5S Piernicola Pedicini", avrebbe significato perdere le ultime speranze per Milano, perché si sarebbe cancellata la proposta della Commissione, lasciando inalterata la decisione già presa a novembre da 27 Stati membri a margine del Consiglio Ue. Insomma il Parlamento non avrebbe piu' avuto alcun diritto di parola, mentre votando sì c'è ancora una possibilità di porre dei paletti ad Amsterdam, cambiando le cose in sede di trilogo. Si tratta di un negoziato difficile ma nel quale dobbiamo impegnarci a fondo. Il Movimento 5 Stelle - conclude Pedicini - ha provato a cambiare con degli emendamenti la sede, cancellando Amsterdam. Una volta che sono stati bocciati, l'unica opzione rimasta era appunto rimandare la discussione al trilogo. Siamo stati gli unici a provarci, il resto sono chiacchiere e un uso strumentale delle procedure del Parlamento europeo".
Ema: Gelmini, da Parlamento Ue ultimo schiaffo a governo italiano
La pensano diversamente nel centrodestra. "Luce verde per l'Ema ad Amsterdam: l'ultimo schiaffo al governo italiano l'ha dato il Parlamento europeo, un governo che non ha saputo promuovere la candidatura di Milano e non è stato in grado di far valere il diritto italiano dopo le anomalie della soluzione proposta dall'Olanda"ha dichiarato infatti Mariastella Gelmini. "Il tutto - aggiunge - condito con una procedura, quella del sorteggio, che ha mortificato il lavoro e l'impegno di Regione Lombardia e Comune di Milano. Va ricordato che Milano si presentava con una sede prestigiosa e già pronta come il grattacielo Pirelli. Ma evidentemente sullo scacchiere europeo ha contato molto di più il deficit di prestigio internazionale del governo italiano rispetto alla bontà di una proposta che avrebbe fatto da volano all'industria farmaceutica".