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Affari Europei
Europee, Berlino tira la volata ai sovranisti

Sovranisti crescono, ma non abbastanza

I sondaggi commissionati dalle grandi famiglie politiche europee delineano un Parlamento Ue che anche dopo il voto di maggio sarà dominato dai partiti tradizionali. Che sia l’asse tra socialisti e popolari a reggere le sorti dell’Unione europea per i prossimi cinque anni o che il patto di governo si allarghi anche a conservatori e liberali poco importa. Le forze sovraniste, che in Italia esprimono il governo, non riusciranno ad avere una maggioranza tale da poter essere autosufficienti a Bruxelles.

Preoccupa la chiusura di Annegret Kramp-Karrenbauer

Eppure il Partito popolare europeo e il Partito socialista non possono dormire sonni tranquilli. A suonare il campanello di allarme in molte cancellerie europee è stata una intervista di Annegret Kramp-Karrenbauer, la nuova segretaria della CDU, designata dalla stessa Angela Merkel per succederli alla guida del partito prima e del paese poi (elezioni permettendo).

Germania su posizioni conservtrici

La nuova donna forte di Germania propone una ricetta tutt’altro che rivoluzionaria per il futuro dell’Unione. Se Emmanuel Macron ha lanciato il cuore oltre l’ostacolo per chiedere un passo avanti verso gli Stati Uniti d'Europa, Kramp-Karrenbauer ha invece proposto una piattaforma programmatica molto più conservatrice che strizza l’occhio anche ai populisti.

Da Berlino un programma conservatore

Akk, come é soprannominata il successore di Merkel, se da una parte invoca un mercato unico bancario, frena ad alcune delle proposte di Macron: "il centralismo europeo, lo statalismo, la mutualizzazione del debito, il portare la sicurezza sociale e il reddito minimo a livello europeo sono il modo sbagliato" di affrontare la questione: serve invece "una responsabilita' individuale e sussidiaria". Akk propone anche ricette 'populiste' come l'abolizione della sede di Strasburgo del Parlamento europeo (un tabú per Parigi).

Europee, i sovranisti guardano al 2024

Una ricetta che non offre nulla di nuovo all’elettorato moderato europeo che si è dimostrato stanco dell’attuale classe dirigente e che se non ha ancora avuto il coraggio di votare per i partiti sovranisti potrebbe averlo alle elezioni europee del 2024. Altri cinque anni di governo popolare-socialista, privo di una visione strategica e proposte innovative, non potrà che acuire il disincanto dell’elettorato moderato verso le forze politiche tradizionali. E se in politica vige la massima che l’originale è sempre meglio della copia, anche le proposte di sapore marcatamente populista lanciate da Akk troveranno il tempo che trovano e non faranno altro che avvalorare ancora di più le tesi euroscettiche e sovraniste propugnate dalle nuove forze politiche.

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