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Affari Europei
Europee, vertice: Italia fuori dalle nomine chiave. Commissario Industria

Elezioni europee, via alla partita dell nomine, Italia fuori dai giochi

Nessun incontro bilaterale a margine del summit, nessuna posizione ufficiale sul prossimo presidente della Commissione europea. Mentre a Bruxelles i 28 iniziano il grande gioco politico-diplomatico che da qui a qualche mese portera' alla nomina dei vertice dell'Unione che verra', l'Italia, almeno per il momento, resta fuori dalla partita. Giuseppe Conte arriva al vertice straordinario dei capi di Stato e di governo e assicura che "abbiamo sicuramente delle chance per far recitare all'Italia il ruolo che merita". Poi lascia il summit senza fermarsi a parlare con la stampa, mentre negli stessi minuti i partner Ue raccontano ai cronisti la posizione e le strategie dei rispettivi paesi.

Nomine, per l'Italia nessun bilaterale

Il premier alla fine della riunione si ferma per piu' di cinque minuti sulla porta del Consiglio in attesa dell'auto, a pochi metri dai giornalisti che provano a fargli una serie di domande, sorride ai giornalisti ma decide di non rispondere. Nelle stesse ore in cui tutti parlano con tutti, la distanza del governo italiano dal tavolo delle decisioni e' plastica. Secondo quanto risulta, solo Conte e Theresa May, dimissionaria e di fatto fuori dei giochi, non hanno avuto nessun bilaterale e nessun incontro con i colleghi sulla partita delicatissima della prossima architettura istituzionale della Ue. L'immobilismo dell'Italia si scontra con l'iper attivismo di Emmanuel Macron, che nel corso della giornata vede i socialisti Antonio Costa e Pedro Sanchez (il capo del governo spagnolo, forte del risultato elettorale e leader del gruppo di socialisti piu' numeroso in Parlamento, sta giocando la sua partita per sostituire di fatto l'Italia come terzo paese di peso della Ue).

Macron fa sponda con Visegrad

Macron fa sponda col gruppo di Visegrad, rassicura il fronte liberale di Charles Michel e Mark Rutte e soprattutto tesse la tela con Angela Merkel, mentre la cancelliera tedesca lavora per far digerire alla sua parte politica il fatto che Manfred Weber non sara' il prossimo presidente della Commissione e il sistema dello che 'Spitzenkandidat' e' morto. I nomi sul tavolo per il sostituto di Jean Claude Juncker sono diversi e molto dipendera' dal gioco di incastri che si comporra' questa settimana. Ma l'Italia non ha espresso una sua posizione: il premier prima di partire ha sentito sia Salvini che di Maio, ma non e' chiaro quale strada prendera' il governo da qui al vertice di giugno.

Commissario italiano? Probabilmente all'Industria, non all'Immigrazione

Diversa, dicono fonti diplomatiche, sara' la partita sul commissario italiano che si giochera' tra qualche mese, quando si avra' un'idea piu' precisa degli equilibri europei. In quel caso l'Italia, seppure politicamente fuori dalla 'maggioranza' europeista, dovrebbe far pesare il fatto di essere il terzo paese dell'Ue e potrebbe chiedere e ottenere un portafoglio di rilievo. A Bruxelles trapela che potrebbe comunque essere un commissario in qualche modo 'neutro', ovvero un portafoglio economico come l'Industria oppure una poltrona simbolicamente rilevante ma meno pregnate dal punto di vista operativo come l'Immigrazione. Ma la trattativa, si fa notare sempre a Bruxelles, e' strettamente legata alla partita sui conti pubblici che si apre a partire da domani e che tra giugno e luglio potrebbe portare il governo e la Commissione a un nuovo scontro, come in autunno. 

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