Finlandia, allarme rosso sui conti. Per l'Ue il rischio di una Grecia del Nord - Affaritaliani.it

Affari Europei

Finlandia, allarme rosso sui conti. Per l'Ue il rischio di una Grecia del Nord

Disoccupazione in aumento, il pil ristagna. Crisi senza fine in Finlandia. Helsinki rischia di diventare l'Atene del Nord

Allarme Ue: Finlandia la Grecia del Nord?

Si scrive Helsinki, si legge Atene. Per l'Unione Europea si paventa un nuovo spettro, stavolta inatteso, quello della Finlandia. Proprio così. Il paese di laghi e ghiacci rischia di diventare una sorta di Grecia del Nord visto il continuo crollo della sua economia.

Disoccupazione in aumento, il pil ristagna

Praticamente tutti i dati economici sono negativi. La disoccupazione è salita fino al 9,4%, in un crescendo drammatico che assume contorni ancora peggiori se lo si confronta al minimo storico del 4,1% di un altro paese scandinavo, la Svezia. Non solo. La produzione ristagna e il trend non sembra destinato a cambiare, anzi. Come nota Repubblica, dopo tre anni di contrazione del prodotto interno lordo si è passati a ripresine dallo 0,2 per cento a punte dell 0,9 per cento nelle stagioni migliori del 2015 e 2016. In tutto ciò, i costi di produzione salgono e la fiducia dei consumatori continua a scendere.

Il crollo della "Nokia Republic"

Quella che una volta era conosciuta come Nokia Republic rischia davvero di crollare al suolo. Il colosso della telefonia è infatti stato soppiantato dai vari Apple, Samsung e Huawei, nel corso degli anni. Tutti i big storici tra le aziende finlandesi non se la passano bene e non bastano le sole start up a risollevare un'economia in crisi nera.

La crisi del governo del premier imprenditore Sipila

Il governo conservatore guidato dall'imprenditore Juha Sipila non se la passa per niente bene. La coalizione, che comprende anche i nazionalpopulisti euroscettici e anti migranti, non riesce a trovare una soluzione a un declino che sembra irreversibile e che pare davvero destinato a trasformare Helsinki in un'Atene del Nord. Un nuovo pesante grattacapo per un'Unione Europea che si vede aprire un altro possibile fronte di crisi.