Germania: Kevin Kuehnert, l'anti Merkel che vuole prendersi l'Spd
Ecco chi è Kevin Kuehnert, l'anti Merkel che vuole prendersi l'Spd di Schulz e la Germania
Kuehnert, l'anti Merkel che vuole prendersi l'Spd e la Germania
Giovane, combattivo, talentuoso, bravo con le parole e con la faccia da bravo ragazzo. Kevin Kuehnert avrà anche perso la battaglia contro Martin Schulz per la decisione sul sì o il no alla Grande Coalizione, ma è pronto a vincere molto presto la guerra. Questo 28enne è l'astro nascente dell'Spd e ha dato battaglia fino all'ultimo per provare a impedire l'inizio ufficiale dei negoziati per un nuovo governo a guida Angela Merkel.
Kuehnert: "Non è finita"
Il leader dei giovani socialdemocratici non si dà per vinto e ritiene il dato emerso a Bonn dal voto dei delegati Spd "incoraggiante", pur avendo perso la battaglia contro il governo con Merkel. "Il segnale arrivato è piuttosto buono e incoraggiante, dimostra che gli argomenti anti Grosse Koalition sono fondati", ha affermato. "Abbiamo visto che è davvero poco lo scarto, quindi può dipendere da molto poco, alla fine", ha aggiunto. "Dopo le consultazioni rivaluteremo la situazione", ha annunciato.
L'identikit di Kevin Kuehnert
Kuehnert sta comunque mettendo una forte ipoteca sul futuro e si propone come uno dei protagonisti assoluti della politica tedesca dei prossimi anni. Bisogna "iniziare una nuova storia" per "tornare giganti", continua a ripetere. Berlinese, figlio di funzionari, si è appassionato all'Spd in uno stage fatto durante gli anni scolastici, ora studia Scienze politiche e dal novembre 2017 guida lo Juso, dove si è imposto in breve tempo. Kevin, che ha impugnato una campagna del tutto contro corrente - e soprattutto contro i vertici - entusiasmando gli animi di molti delegati strada facendo, con le parole ci sa fare. "Non c'è nulla di romantico nell'opposizione e io non sono entrato in questo partito per restare in panchina. Ma neppure per vederlo correre sempre contro lo stesso muro", ha incalzato nei giorni scorsi, spronando i compagni a non farsi paralizzare dalla "paura" e a "rompere il circolo vizioso delle grandi coalizioni". Stavolta forse gli andrà male, ma per i prossimi anni la sua strada potrebbe essere quella vincente.