Gilet Gialli, Ciocca: “Macron si dimetta, non é credibile”
Macron accoglie le richieste dei Gilet gialli. Ciocca: “Apertura tardiva, il presidente non sa ascoltare il suo popolo"
Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani
Emmanuel Macron alla fine ha ceduto. Il presidente francese ha deciso di venire in contro alle richieste dei Gilet gialli e ha annunciato, durante un discorso alla Nazione, di voler firmare una serie di provvedimenti per alleviare le sofferenze della classi meno agiate. Milioni di famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese e che sono scese in piazza per protestare contro l'aumento delle tasse sui carburanti.
“Macron ha dimostrato la sua incapacità nel guidare un Paese importante come la Francia”, attacca Angelo Ciocca, eurodeputato della Lega. “Aveva alimentato false aspettative e qualcuno si era illuso che potesse essere un ottimo leader. Ma in poco tempo i francesi si sono accorti delle sue debolezze”.
Macron é percepito come un rappresentante delle élite?
“I francesi sono in rivolta perché non si sentono ascoltati e il governo non é capace di intercettare i bisogni dei cittadini. Nel momento stesso in cui il popolo arriva a manifestazioni così eclatanti viene certificata l'incapacità della politica. Ascoltare e agire sono le due regole del buon amministratore”.
Con i provvedimenti annunciati però sembra che gli animi si siano calmati...
“La pezza é peggio del buco. Così Macron rincorre le richieste dei cittadini, ma ha dimostrato di non essere credibile, di non saper interpretare genuinamente il sentimento del Paese”.
Le proposte fatte da Macron valgono circa 10 miliardi. Sarà la Francia ad essere ora nel mirino della Commissione europea?
“Aspettiamo gli euroburocrati al varco. Quelle proposte da Macron sono spese che non producono crescita, non sono investimenti. Vorrei sapere adesso se Moscovici, così attento alla manovra italiana, utilizzaerá due pesi e due misure”.
Secondo lei ora la situazione in Francia si distenderà?
“Difficile dirlo, credo però che Macron, per il bene del Paese, dovrebbe dimettersi lasciando il posto a qualcuno piú capace”.
I Gilet gialli sono un soggetto con cui vi sentite di dialogare, possono essere alleati della Lega?
“Questo é un movimento di protesta spontaneo, senza un leader, che non ha una struttura. E' certamente una realtà che va ascoltata, ma io mi auguro che non diventi un partito. Quello che spero é che i partiti già oggi in campo, come il Rassemblement National, siano in grado di raccogliere e interpretare il grido di disperazione dei francesi”.
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