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Affari Europei
Glifosate, dal Parlamento il via libera ad una commissione speciale

Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani

L'iter di autorizzazione degli agrofarmaci a livello europeo é trasparente e funzionale? A dare una risposata a questa domanda ci penserà la Commissione speciale sui pesticidi istituita dal Parlamento europeo che dovrà analizzare come vengono concesse e prorogate le autorizzazioni alle molecole utilizzate in agricoltura per proteggere i raccolti o eliminare le malerbe. Trenta eurodeputati che per nove mesi analizzeranno norme e regolamenti, ascolteranno esperti, parleranno con gli stakeholder e produrranno poi una relazione.

Ma perché é stata creata questa commissione speciale? "L'origine va ricercata nel caso glifosate, l'erbicida la cui autorizzazione é stata rinnovata lo scorso anno", spiega ad Affaritaliani Giovanni La Via, eurodeputato di Alternativa popolare e già presidente della Commissione per la sicurezza alimentare. "Con questa commissione qualcuno voleva rimettere in discussione il rinnovo dell'autorizzazione al glifosate, ma questo non é possibile. I giochi sono chiusi per i prossimi cinque anni. Il tema ora é valutare la procedura per le autorizzazioni e identificare eventuali profili di criticità".

Tutto nasce perché lo Iarc, l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (emanazione dell'Oms), ha giudicato come 'potenzialmente cancerogeno' il glifosate. Posizione non condivisa da tutti gli altri centri di ricerca sparsi per il mondo (dal Giappone agli Usa), compresa l'Efsa, l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare, che invece ha dato il suo parere positivo al rinnovo. Su questa spaccatura tra centri di ricerca si sono polarizzati gli schieramenti politici. Da una parte chi, per ragioni di precauzione, voleva mettere al bando la molecola brevettata da Monsanto (brevetto tra l'altro scaduto da anni). Dall'altra chi invece riteneva il giudizio dell'Efsa sufficiente a prorogare l'autorizzazione.

"Bisogna certamente bilanciare le legittime preoccupazioni dei vari soggetti coinvolti. Da un lato i produttori di queste sostanze che temono ripercussioni economiche. Dall'atro i consumatori, preoccupati dalla presenza reale o presunta di residui, e poco rassicurati da posizioni ambigue di certe istituzioni", spiega La Via. "Noi vogliamo una procedura che vuole un bilanciamento delle posizioni del Consiglio, che rappresenta gli Stati membri, del Parlamento, eletto dal popolo, e della Commissione, che é l'organo tecnico".

Che cosa succede ora? Giovedì verranno decisi i membri della Commissione speciale sui pesticidi. Gli eurodeputati avranno poi nove mesi per sviscerare il problema e presentare all'Aula e alla Commissione un testo condiviso. "Questo documento, che spero sarà votato dalla più ampia maggiorana, chiederà alla Commissione una proposta di riforma che poi discuteremo in sede di Parlamento e di Consiglio".

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