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Affari Europei
Governo, la Germania ci vede già fuori dall'euro: Merkel ha pronto un piano B

Governo, la Germania vede l'Italia già fuori dall'euro

La Germania inizia a vedere l'Italia fuori dall'euro. "Fuori soldi o usciamo: questa potrebbe essere la minaccia del futuro governo italiano": a dirlo oggi alla Wirtschaftswoche è l'economista Hans-Werner Sinn, ex presidente dell'istituto economico Ifo e voce di solito molto critica nei confronti dei paesi del Sud Europa. "Se la Germania dovesse opporsi al regalare soldi o dare ulteriori garanzie a carico delle future generazioni, è alta la probabilità che l'Italia rinunci all'euro" ha continuato Sinn. "La rivoluzione politica è rimandata non neutralizzata", ha tuonato il falco degli economisti tedeschi.

Merkel preoccupata per il governo, incontro con Draghi

A Berlino e Bruxelles c'è preoccupazione. Non a caso il presidente della Bce, Mario Draghi, incontrerà martedì prossimo Angela Merkel. Lo ha detto il portavoce Steffen Seibert, chiarendo che si tratta di uno dei consueti scambi con la cancelliera, che avvengono in via riservata. "Si incontrano di tanto in tanto per uno scambio opinioni e ovviamente questo riguarda la situazione dell'eurozona", ha affermato. 

La Germania prepara il piano B: euro senza Italia

La Germania sta già preparando il suo "piano B". Se l'Italia, con un eventuale governo M5S-Lega, dovesse dar seguito alle minacce ventilate qua e là nei giorni scorsi, allora tutto "l'arsenale" dell'Ue, a partire dall'Esm, verrebbe utilizzato per isolare e proteggere dal "contagio" i Paesi più esposti. A spiegarlo all'Adnkronos è stato Daniel Gros, economista tedesco e direttore del Ceps, think tank europeo con sede a Bruxelles. Del resto, osserva, "i mercati hanno già isolato l'Italia: basta guardare gli spread dell'Italia rispetto a quelli spagnoli. C'è una differenza enorme". L'Italia è a 270 punti base, con il rendimento del decennale al 2,92%, mentre la Spagna, con la caduta del governo Rajoy, è a meno della metà, a 126, e paga l'1,57%. Per Bruxelles "per ora il problema non si pone, perché si spera ancora in un miracolo. Piuttosto, in Germania ci si sta preparando al piano B". Sarebbe a dire che, "se Matteo Salvini e Paolo Savona fanno quello che volevano fare, si tratterebbe veramente di isolare il problema italiano dal resto della zona euro". In parole povere, "vuol dire che tutto l'arsenale che abbiamo, a partire dall'Esm, dovrebbe essere utilizzato per proteggere Spagna, Portogallo e altri Paesi dal contagio". 

La Germania dà tutte le colpe all'Italia

La situazione economica dell'Italia, continua il direttore del Ceps, "è oggettivamente buona: è una scelta della politica italiana di creare questo problema. In questo caso, è chiaro che i meccanismi di solidarietà non possono scattare". Certo, "se si viene a negoziare, molto è possibile". Se l'Italia, o un altro Paese, è in grado di affermare che sussiste "una ragione economica oggettiva che spinge a chiedere questo e quest'altro, allora un compromesso spesso si trova. Il problema è che nella situazione attuale, non si può dire che le regole della zona euro siano particolarmente stringenti o che impediscano all'Italia di crescere". L'economia italiana si sta risollevando, sia pure con fatica: "C'è una crescita modesta, un surplus delle partite correnti, un deficit sotto controllo, il debito che quasi sta scendendo: che ragione c'è di dire che l'Italia ora deve spendere molto di più?", aggiunge Gros. Tutto logico, ma gli elettori il 4 marzo scorso si sono espressi in un altro modo e i partiti prima al governo, che hanno applicato più o meno le ricette Ue, hanno subito un salasso di voti: "Non sono d'accordo sul punto di partenza - ribatte - l'Italia ha seguito con ritardo, e con qualche grado di libertà, le regole, dicendo in ogni momento che 'siamo stati costretti e staremmo molto meglio se potessimo spendere molto di più'". In generale, continua Gros, in alcuni Paesi "l'opinione pubblica ha accettato il fatto che la crisi era soprattutto responsabilità di errori della politica nazionale: penso all'Irlanda, alla Spagna e al Portogallo. Questi Paesi hanno superato la crisi. In Paesi in cui la narrativa è che è tutta colpa dell'euro, della Merkel e della Bce, e penso all'Italia e alla Grecia, insomma di altri, è chiaro che poi le riforme non funzionano". Ma nel frattempo, la Merkel sembra preparare già un futuro Ue con l'eventualità dell'Italia fuori dall'eurozona.

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