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Affari Europei
Il Cioccolato di Modica verso l'Igp. Giuffrida: "Una risorsa per il territorio

Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani

 

Il coccolato ha una storia millenaria che risale al tempo degli Aztechi. In Europa lo portarono i conquistadores spagnoli, ma in Sicilia, più precisamente a Modica, il cioccolato é entrato a fare parte della tradizione. La 'ciucculatta muricana', il Cioccolato di Modica in dialetto, é frutto di una lavorazione particolare della fava di cacao da cui si ottiene un prodotto unico per consistenza e aroma. "E' una usanza antichissima legata al territorio di Modica, una eccellenza siciliana. Mi sembra doveroso che l'Unione europea riconosca la sua tipicità e il legame con il territorio", spiega ad Affaritaliani.it Michela Giuffrida, eurodeputata del Partito democratico.

In che modo avviene l'attribuzione del marchio Igp?

"Il Consorzio di tutela del Cioccolato di Modica ha intrapreso l'iter che passa prima dalla Regione, poi dal Ministero e infine da Bruxelles. Ora il dossier é arrivato all'ultimo livello, dove io me ne sto occupando insieme alla Commissione europea, come ho già fatto per l'Igp Olio Sicilia".

In che modo il marchio Igp puó avere effetti positivi sul territorio?

"Grazie al marchio di qualità Igp anche un prodotto di nicchia, come il Cioccolato di Modica, puó diventare un brand internazionale. In questo modo i nostri produttori possono esportarlo sapendo che é un prodotto riconosciuto a livello europeo. Inoltre il marchio Igp mette al riparo dalle contraffazioni, un valore aggiunto per chi fa l'imprenditore dell'agroalimentare e ogni giorno deve combattere con l'italian sounding".

Da un lato l'Europa protegge le eccellenze dell'agroalimentare, dall'altro però tollera che Stati come la Gran Bretagna e ora anche la Francia adottino le etichette a semaforo. Non é un atteggiamento schizofrenico?

"L'etichettatura a semaforo é una pessima pratica che fuorvia le scelte del consumatore portandolo a scelte di acquisto non per forza salutari. Io credo che il governo debba dare una accelerata al progetto di un marchio unico riconoscibile del Made in Italy, in modo che il consumatore sappia con facilità quali sono i prodotti italiani".

Il segreto é puntare dunque sulla comunicazione del Made in Italy al consumatore?

"Assolutamente sì, per questo io credo che provvedimenti già varati, come quello dell'indicazione di origine del latte fresco, siano cruciali. Spero che presto avremo provvedimenti simili anche per riso e pasta. Il consumatore italiano, ma anche europeo, é consapevole che i nostri prodotti sono spesso di un livello qualitativo superiore. Comunicarlo al consumatore é cruciale".

Il prodotto italiano però costa in media di più...

"Sarà poi il consumatore a scegliere. Certamente alcuni preferiranno spendere meno e avere un prodotto di qualità più bassa. Altri invece prediligeranno alimenti simbolo dell'eccellenza del nostro agroalimentare. L'importante é dare al consumatore gli strumenti per poter scegliere consapevolmente".

Durante questa seduta plenaria del Parlamento europeo avete chiesto che l'Unione europea intervenga sul tema dello spreco alimentare. Che cosa chiedete?

"Ogni cittadino europeo spreca oltre 170 chili di cibo all'anno. Questo non é accettabile. L'Unione europea e l'Italia, che ha ospitato un evento di successo come Expo2015, devono farsi promotori di un cambiamento culturale per arrivare, come abbiamo chiesto in Aula, ad una riduzione del 50% degli sprechi entro il 2030".

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cioccolato di modicamichela giuffrida





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