Inquinamento, procedura d'infrazione Ue. Italia a rischio sanzioni
L'Ue apre la seconda fase della procedura d'infrazione contro l'Italia per inquinamento e qualità dell'aria
Inquinamento da biossido di azoto, l’Ue apre la seconda fase della procedura d’infrazione
I cinque principali Paesi europei, Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito, violano le regole Ue sulla limitazione dell'inquinamento atmosferico nelle città mettendo a rischio la salute dei cittadini. Per questo motivo, la Commissione europea ha avviato altrettante procedure di infrazione inviando ai cinque Paesi un "parere motivato".
Rischio sanzioni per l'Italia
I Paesi in particolare hanno superato per molti giorni all'anno i limiti stabiliti dall'Ue sulla concentrazione di NO2, il biossido di azoto prodotto soprattutto dalle emissioni dei motori diesel. Se questi Paesi non forniranno sufficienti garanzie entro due mesi, la procedura proseguirà fino al possibile deferimento alla Corte di giustizia che potrà comminare sanzioni. In Italia, il "persistente superamento dei limiti del biossido di azoto riguarda 12 aree urbane, fra le quali Roma, Milano e Torino.
Le conseguenze su malattie respiratorie e problemi cardiaci
Come ricorda l'Ong ambientalista Eeb, commentando con favore la decisione della Commissione, "l'esposizione ad alti livelli di NO2 aumenta le probabilità di malattie respiratorie legate all'inquinamento. I bambini asmatici e le persone più anziane con problemi cardiaci sono particolarmente vulnerabili a questo tipo di inquinamento dell'aria. L'annuncio arriva dopo anni in cui i paesi in questione hanno superato i limiti". Nello scorso mese di dicembre, è stata adottata una direttiva che aggiorna i tetti sulle emissioni inquinanti.