Iran, Zoffoli: "L'Ue apra una ambasciata a Teheran"
Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani
Passerà alla storia la foto scattata a Singapore in cui Donald Trump stringe la mano a Kim Jong-Un. Non era mai accaduto dagli anni cinquanta del secolo scorso che un presidente americano avesse un vertice bilaterale con il leader della Nord Corea. Un incontro su cui pesano grandi aspettative, prima fra tutte la denuclearizzazione della penisola coreana e la distensione delle relazioni tra Pyongyang e l'Occidentale. Mentre il mondo plaude al vertice in molti si chiedono invece il motivo del passo indietro di Washington dall'accordo sull'Iran.
"E' una posizione francamente inspiegabile", spiega ad Affaritaliani.it Damiano Zoffoli, eurodeputato del Pd e vicepresidente della delegazione per le relazioni con l'Iran. "La scelta di Trump di ritirarsi dall'accordo fa dubitare dell'affidabilità del presidente stesso che ha dimostrato di potersi rimangiare un accordo ratificato a livello internazionale anche dall'Onu e che ha visto le diplomazie lavorare per 12 anni".
Trump afferma che Teheran in segreto ha continuato con il suo programma nucleare....
"Ci sono state 11 verifiche degli ispettori internazionali che non hanno rilevato violazioni importanti. L'Iran ha rispettato gli accordi di Vienna mentre il presidente Trump con un tweet ha buttato nel cestino anni di mediazioni generando nuova instabilità nella regione e insicurezza a livello internazionale".
Come mai allora questo passo indietro?
"Bisognerebbe essere nella testa di Trump per capirlo. Quello che rilevo é che tutti gli accordi su cui l'Unione europea ha avuto un ruolo centrale, penso ad esempio a quello di Parigi sul clima, sono stati disconosciuti da Washington. C'é un sentimento anti-europeo che emerge anche dai dazi imposti sull'acciaio e sull'alluminio prodotti in Europa".
Che cosa puó fare l'Europa oggi?
"Io rilancerei il percorso di distensione aprendo una sede diplomatica dell'Ue a Teheran. Sarebbe un messaggio forte verso il governo iraniano e anche verso gli Usa. Noi vogliamo andare avanti sulla strada della pace e della denuclearizzazione. Anche da soli. Fortunatamente l'Europa é unita nel sostenere Federica Mogherini che é una delle artefici dell'accordo".
Quali sono le conseguenze economiche del ritiro degli Usa?
"Con la riapertura dei rapporti commerciali con l'Iran le nostre imprese hanno iniziato ad esportare e ad investire nel Paese. Oggi si trovano davanti alla minaccia degli Stati Uniti che intendono porre l'embargo su quelle aziende che fanno affari con Teheran".
Ci sono altre conseguenze?
"Quell'accordo prevedeva una cooperazione anche su altri fronti, come il contrasto al traffico di droga e chiedeva un rispetto dei diritti umani nel Paese. Senza contare che avere un tavolo aperto con Teheran é utile anche in un quadro di instabilità generale della regione, dalla Siria all'Iraq".