L'Ue vara il mercato unico del digitale
Bruxelles ha varato nuove norme per regolare il mercato del digitale dando piú diritti ai consumatori
Promuovere il commercio elettronico contrastando la pratica del blocco geografico (noto anche come geo-blocking), rendere la consegna transfrontaliera dei pacchi migliore e meno cara e una piú forte protezione dei consumatori. Questi gli obiettivi delle proposte per la compravendita on-line presentate oggi dalla Commissione europea.
Tre proposte per dare piú diritti ai consumatori
Il pacchetto é costituito da tre proposte legislative diverse: una per il contrasto al blocco geografico ingiustificato in base alla nazionalitá o al luogo di residenza o di stabilimento, una seconda sui servizi di consegna transfrontaliera dei pacchi, e una terza per migliorare l'applicazione dei diritti dei consumatori.
Fine del geo-blocking
Le proposta sul cosiddetto 'geo-blocking', pero', "non stabilisce l'obbligo di effettuare consegne in tutta l'Ue ed esenta da alcune disposizioni le piccole imprese cui si applica una soglia Iva nazionale". L'esecutivo comunitario, che intendeva evitare discriminazione in termini di condizioni di vendita e pagamento per gli acquirenti di prodotti e servizi in un altro paese dell'Ue, hanno deciso di ridurre vincoli alle aziende per "evitare di imporre oneri sproporzionati alle imprese".
Mercato unico del digitale, una opportunit´anche per le imprese
A detta del commissario per l'Economia digitale, Gunther Oettinger, la proposta "garantisce il giusto equilibrio tra l'interesse dei consumatori di effettuare acquisti online senza confini e il bisogno delle imprese di far riferimento a norme certe". Quanto alle consegne transfrontaliere di pacchi, le nuove regole intendono portare maggiore trasparenza e piu' concorrenza. La Commissione pero' "non propone di stabilire un limite massimo ai prezzi delle consegne". Per l'esecutivo comunitario la regolamentazione dei prezzi "e' l'estremo rimedio, se la concorrenza non produce risultati soddisfacenti".
Nel 2019 Bruxelles fara' una valutazione dei progressi compiuti e sulla base dei risultati si decidera' se saranno necessarie ulteriori misure.
Nuovi vincoli per YouTube e Netflix
L'ampia diffusione delle piattaforme video "online" come Youtube e i nuovi servizi a pagamento come Netflix hanno reso necessaria un'evoluzione delle norme europee che regolano il settore audiovisivo. La Commissione europea ha proposto un aggiornamento della direttiva che da 30 anni disciplina i contenuti audiovisivi con l'obiettivo di creare condizioni piu' eque per tutti gli operatori, promuovere i film europei, tutelare i minori e contrastare piu' efficacemente l'incitamento all'odio.
La proposta di oggi, secondo l'esecutivo di Bruxelles, delinea anche un nuovo approccio alle piattaforme online, nel quadro della strategia per il mercato unico digitale. Infatti, e' la valutazione della Commissione, ora il pubblico non guarda piu' solo i canali televisivi, ma utilizza sempre piu' i servizi di video a richiesta (come Netflix e MUBI) e piattaforme per la condivisione di video (come YouTube e Dailymotion). Il pacchetto proposto oggi prevede limiti alle inserzioni pubblicitarie, l'obbligo di promuovere film europei, una migliore protezione dei minori e anche dei consumatori che acquistano contenuti online.