La Scozia in Europa? La Spagna dice no. Paura per la Catalogna
Il governo spagnolo promette di mettere il veto all'ingresso della Scozia in Europa. Madrid teme di dare il via all'indipendenza della Catalogna
Mariano Rajoy dice no, la Scozia non potrà mai entrare nell'Unione europea. Il premier spagnolo gela i sogni indipendentisti di Edimburgo e secondo gli analisti il motivo é semplice. Se Madrid accettasse la Scozia come nuovo Stato europeo allora anche la Catalogna e i Paesi Baschi, che hanno mire secessioniste, potrebbero chiedere lo stesso. Cosí Madrid si rivoterebbe menomata nel suo territorio e con due Stati, ex provincie ribelle, sedute a fianco a Bruxelles.
Madrid ha il diritto di veto
Secondo i Trattati Madrid ha il diritto di veto sull'ingresso della Scozia. Il Trattato di Lisbona infatti prevede che per accettare un nuovo Stato nell'Unione serva l'unanimità dei Ventotto (fra poco Ventisette). Rajoy non ha alcuna intenzione di dare il suo avvallo e cosí il rischio é che la piccola Scozia, anche ottenuta l'indipendenza, si ritrovi isolata. Londra infatti non accetterebbe di buon grado il suo addio e gli altri Paesi dell'area, Irlanda in primis, difficilmente stringerebbero relazioni forti con Edimburgo per non scontentare Sua Maestà.
Brexit a catena, la Scozia vuole un referendum per la secessione
La reazione a catena della Brexit parte dalla Scozia: la First minister, Nicola Sturgeon, ha mantenuto la promessa e ha annunciato che la settimana prossima avanzera' la richiesta formale per un nuovo referendum sull'indipendenza dal Regno Unito. La consultazione si dovrebbe svolgere tra l'autunno del 2018 e la primavera del 2019, quindi proprio nella finestra temporale in cui e' prevista l'uscita di Londra dall'Ue contro cui aveva votato il 62% degli scozzesi. "Domandero' al Parlamento scozzese di autorizzarmi a trovare un accordo con il governo britannico per avviare le procedure", ha anticipato la Sturgeon incontrando i giornalisti alla Bute House. La First Minister ha criticato "il muro di intransigenza" eretto dal Regno Unito alla richiesta scozzese per un coinvolgimento nei negoziati e un "accordo differenziato" sulla Brexit, con il risultato che anche per la Scozia si profila un'uscita dal mercato unico europeo oltre che dall'Ue.
La Scozia non vuole abbandonare l'Unione
"Ci meritiamo di scegliere il nostro futuro, l'opzione del 'non cambiamento' non e' piu' disponibile", ha aggiunto. Pronto il no del governo britannico di Theresa May che, nella settimana in cui dovrebbe attivare l'articolo 50 per il divorzio dall'Ue, ha parlato di progetto "divisivo" che causerebbe "un'enorme incertezza economica nel peggior momento possibile". In una nota, Downing Street ha anche ricordato che la secessione fu gia' respinta nel referendum del 2014, un voto che la stessa leadership scozzese aveva definito "unico in una generazione". Un referendum per l'indipendenza della Scozia, infatti, si era svolto meno di tre anni fa, nel settembre 2014, quando vinse il "no" con il 55% dei voti. Il voto di giugno sulla Brexit, pero', ha cambiato lo scenario e gli scozzesi, cosi' come una parte crescente dei nordirlandesi, non accettano di dover subire una scelta che non hanno condiviso nella consultazione referendaria. Di qui la richiesta del governo guidato dallo Scottish National Party, confortato anche dai sondaggi che danno una possibile vittoria del si' alla secessione.