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Affari Europei
Legge elettorale, Gentiloni verso la premiership anche nel 2018

 

L'Italia è condannata all'instabilità politica e a Bruxelles ormai ci hanno fatto il callo. Ed è per questo che dalle Istituzioni Ue si guarda con estrema attenzione al voto sulla legge elettorale che si sta consumando al Parlamento italiano. Già, perché se i voti di fiducia andranno in porto e se non ci saranno franchi tiratori negli scrutini segreti, fra pochi giorni il Paese potrebbe trovarsi finalmente con una nuova legge elettorale con cui andare a votare in primavera, il Rosatellum.

Legge elettorale ma nessun vincitore alle urne

Una legge che però non è fatta per assicurare la stabilità del futuro governo. E neppure definire coalizioni definite prima del voto. Il mix di proporzionale e maggioritario con collegi uninominali spingerà ognuno ad andare per sé è solo dopo il voto si formeranno coalizioni e alleanze.

Italia verso una grande coalizione

E a Bruxelles sono sicuri che lo scenario più probabile sarà una grande coalizione tra Forza Italia è Partito democratico. Uno scenario che esclude dal governo la Lega Nord, considerata dal Pd e Bruxelles un partito euroscettico e populista. Ma anche i movimenti a sinistra del Pd saranno esclusi, cosí come gli alfaniani. Ma cosa più importante sarà impedito al Movimento 5 Stelle di andare al governo, a meno che nelle urne non sbanchi superando il 40%.

Renzi e Berlusconi fuori dai giochi per la premiership

Chi teme che il prossimo presidente del Consiglio sia Matteo Renzi o perfino lo stesso Silvio Berlusconi può dormire sonni tranquilli. In una grande coalizione a governare deve essere una personalità inclusiva e non certo divisiva come i due ex premier. E così i bene informati dicono che i due nomi più probabili, stante la prematurità della situazione, sono quello di Paolo Gentiloni e Antonio Tajani.

Tajani e Gentiloni in pole per la premiership

L'attuale premier è infatti molto apprezzato per l'approccio conciliante, è rispettato a Bruxelles e dagli avversari in Forza Italia. Se invece nelle urne gli elettori dovessero premiare Forza Italia spetterà a Berlusconi indicare il presidente del Consiglio. E in molti ritengono che la mano calerà su Antonio Tajani. Il presidente del Parlamento europeo è uomo delle istituzioni, per molti versi super partes ed estraneo agli intrighi del palazzo romano. È una persona la cui statura politica è riconosciuta a livello internazionale e cosa più importante di tutte, come Gentiloni anche Tajani ha dimostrato con il suo lavoro al Parlamento europeo di saper lavorare con gli altri partiti, come il Pd appunto.

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