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Affari Europei
Legittima difesa, Fontana: "Io sto con Stacchio e Zancan"

"La legge sulla legittima difesa va cambiata. Uno Stato serio premia chi si difende e chiede scusa per non essere stato capace di provvedere direttamente alla tutela dei cittadini in pericolo. Oggi invece viviamo in un mondo rovesciato dove i criminali spesso la fanno franca e le vittime vengono ingiustamente inquisite. Bisogna risvegliare il buon senso". Risuona dal teatro comunale di Albaredo d'Adige l'appello della Lega per la riforma dell'attuale articolo 52 del codice penale.

 

L'europarlamentare e vicesegretario federale del Carroccio Lorenzo Fontana ne ha parlato davanti al pubblico con i due protagonisti delle cronache di Ponte di Nanto del 3 febbraio 2015, Graziano Stacchio e Robertino Zancan, in un incontro organizzato dal segretario Lega locale Devid Marin e introdotto dal sindaco Giovanni Ruta.

 

Era il 3 febbraio 2015 quando Stacchio riuscì a sventare l'assalto alla gioielleria di Zancan, difendendo imprenditore e dipendente. Nella sparatoria morì un bandito e per Stacchio iniziò un calvario giudiziario di 18 mesi e 45 mila euro di avvocati, pagati grazie "all'enorme solidarietà ricevuta", ha spiegato. Su quei fatti il poliziotto Paolo Citran - presente in sala - ha scritto un libro: "L'inferno di Ponte di Nanto", pubblicato dalla casa editrice Mazzanti Libri.

 

Stacchio ha parlato di "ferita indelebile" e Zancan, in un appassionato intervento, ha lanciato il suo appello alla politica: "Non è possibile che chi delinque sia trattato meglio degli onesti lavoratori che pagano le tasse e chiedono sicurezza", spiegando: "Sono vivo per miracolo, non mi ritengo una vittima, ma un bersaglio. Negli ultimi anni io, la mia famiglia, le mie proprietà siamo stati presi di mira diverse volte. I banditi mi hanno spaccato a suon di botte spalla e costole, hanno cercato di uccidermi, hanno aggredito la mia famiglia, mi hanno minacciato e rapinato, hanno compromesso la mia attività lavorativa".

 

"Il nostro codice penale è del 1930 e riflette un sistema in cui è il 'sovrano' a concedere diritti ai sudditi, non sono i cittadini a delegare allo Stato la tutela dei propri diritti", ha spiegato l'editore Andrea Mazzanti. "La legittima difesa - ha precisato Citran - è un diritto naturale prima che positivo. La legge attuale non tiene in debito conto lo stato alterato in cui si trova un soggetto in pericolo". Fatto confermato dallo stesso Stacchio: "In quel 15 febbraio ho assistito a una scena da film, ma non era un film. Ogni volta che il pensiero mi torna alla mente rivivo quei momenti, rimango turbato e non posso fare a meno di chiedermi: ma in che Paese viviamo?".

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