Libia, l'Ue al fianco di Serraj. Sanzioni e beni congelati agli oppositori

Il premier libico, Fayez al Serraj, sostenuto dalla comunità internazionale, sta tentando di consolidare il suo potere a Tripoli, dove è sbarcato ieri. Fonti Ue rivelano di avere adottato sanzioni, tra cui il congelamento dei beni, contro tre oppositori libici. Secondo le stesse fonti comunitarie, i tre oppositori sarebbero lo stesso Khalifa al Ghweil, il capo del Congresso nazionale, Nuri Abu Sahmein, e lo speaker del Parlamento di Tobruk, Aguila Saleh. Le sanzioni dovrebbero essere operative da domani.

Le sanzioni, spiega il Consiglio Ue, sono state decretate in quanto le tre persone "sono viste come ostacoli all'applicazione dell'accordo politico libico del 17 dicembre 2015 e alla formazione del governo di unità nazionale in Libia". Gli atti con cui si aggiungono le tre persone alla lista dei soggetti colpiti da sanzioni sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale dell'Ue di oggi. Il Consiglio Ue afferma di "rimanere preoccupato" per la situazione nel Paese, "in particolare per gli atti che minacciano la pace, la stabilita' e la sicurezza del Paese".

Sostegno anche dai singoli Stati. Il ministro degli Esteri francese, Jean-Marc Ayrault, ha esortato la comunita' internazionale a prepararsi ad aiutare, anche militarmente, il nuovo governo di unità nazionale libico, se questo lo chiede. "La Libia e' una preoccupazione condivisa da tutti i Paesi della regione e oltre", ha sostenuto Ayrault in un'intervista, affermando che "il caos che regna lì oggi aiuta il rapido sviluppo del terrorismo". Questo, ha sottolineato, è "una minaccia diretta alla regione e all'Europa". Per questo, "dobbiamo essere pronti a rispondere se il governo di unita' nazionale di al-Serraj ci chiede aiuto, anche sul fronte militare". Sull'entità di questo intervento, Ayrault ha rimandato a Tripoli, spiegando che "dipende dal governo legittimo", perché "lanciare raid aerei fuori dal processo politico non e' un'opzione".