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Affari Europei
Macron-Gentiloni, nasce l'asse Italia-Francia. Endorsement al premier. Video

Vertice tra Macron e Gentiloni: nasce l'asse Italia-Francia

Un'Europa piu' sovrana, unita e democratica, che sappia difendere i suoi cittadini e rispondere alle loro necessita', cosi' da togliere terreno ai populismi. E' in questa direzione che lavorano Italia e Francia, alla testa di un'ambiziosa avanguardia, che pero' resta aperta a tutti coloro che vogliono farne parte. Per rafforzare la cooperazione tra i due Paesi e renderla sistematica, Roma e Parigi hanno lanciato l'iniziativa di un Trattato del Quirinale, sul modello di quello dell'Eliseo firmato quasi 55 anni fa tra Germania e Francia, che possa essere matrice della rifondazione dell'Ue. E' questa la visione espressa dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, insieme al presidente francese, Emmanuel Macron, in visita in Italia. Il capo dell'Eliseo ha anche partecipato al quarto summit dei Paesi del Sud dell'Ue, che ha riunito a Roma i capi di Stato e di governo di Italia, Francia, Spagna, Grecia, Portogallo, Cipro e Malta. Un'altra occasione per delineare le linee future dell'Europa che verra', nella convinzione - ha sottolineato Macron - che "dobbiamo prendere decisioni molto importanti e dare prospettive per il decennio che ci aspetta". "Se l'Europa e' stata balbuziente negli ultimi anni e' perche' mancava una prospettiva a lungo termine", ha aggiunto il capo dell'Eliseo, indicando "la volonta' comune di costruire un'Europa piu' sovrana, unita e democratica, rendendola una potenza". "Italia, Germania, Francia hanno bisogno, e non da soli, di essere tra i promotori di un'Europa piu' ambiziosa", gli ha fatto eco Gentiloni, sottolineando che "se vogliamo far sentire la voce delle proposte giuste dobbiamo lavorare meglio e in modo piu' organizzato insieme". Da qui, ha proseguito il premier, "l'importanza notevole" che avra' "il passo che oggi annunciamo", quel Trattato del Quirinale tra Italia e Francia che vuole "formalizzare, dare un quadro alla cooperazione gia' esistente e strutturare nuove forme e ambizioni".

Endorsement di Macron per Gentiloni: "Spero di lavorare ancora con lui"

"Abbiamo deciso di dare una cornice piu' stabile e ambiziosa, di mettere al lavoro un gruppo di persone per un trattato che puo' rendere ancora piu' forti e sistematiche le nostre relazioni", ha spiegato Gentiloni, parlando di "un trattato rivolto al futuro che puo' essere un contributo anche per il futuro della Ue". "L'obiettivo comune - ha sostenuto Macron - e' concluderlo in occasione del prossimo vertice bilaterale che si terra' in Italia nel 2018". Gentiloni e' tornato a puntare sulle parole chiave, "investimenti, politica monetaria, lavoro. Occorre nel 2018 fare passi in avanti. Nessuno e' escluso da questi percorsi, ma il fatto che questi percorsi vadano avanti non puo' essere condizionato dai vagoni piu' lenti". Come ha ricordato il capo dell'Eliseo, esiste "gia' un'Europa a piu' velocita', bisogna vedere come avere un'Europa che acceleri: con la situazione istituzionale di oggi, l'Europa indietreggia mentre noi siamo per un'Europa che avanzi, una potenza economica e sociale aperta a chi vuole seguire". Ambizioni chiare, quelle dei due leader, che insieme hanno esortato a cogliere il momento per continuare il cammino intrapreso. "O nei prossimi mesi riusciamo a fare passi avanti dal punto di vista del progetto europeo o si rischia di perdere un'occasione", ha spiegato Gentiloni, indicando "i dati incoraggianti delle nostre economie" come "un'opportunita' da non sprecare". "L'auspicio e' che il 2018 sia un anno utile, anche di rifondazione per l'Europa. Abbiamo un'opportunita' inedita, dal momento che stiamo riuscendo a uscire dalla crisi dopo dieci anni", ha confermato Macron.

Migranti, Macron applaude l'Italia: "Europa balbuziente"

Il rischio dei populismi e' alle porte, ma per togliere loro terreno non bisogna dimenticare "l'ambizione europea" che e' quella che "e' mancata", ha sottolineato il capo dell'Eliseo, ricordando che "un'Europa senza avanguardie nutre i populismi". "I populismi - ha ribadito - nascono dall'incapacita' europea di difendere i popoli, l'Europa che protegge e risponde alle necessita' li riduce". Quanto all'Italia che si appresta a entrare nel periodo elettorale, Macron ha rivolto un chiaro endorsement, sottolineando quanto e' stato "contento di lavorare con il premier Gentiloni. Spettera' al popolo italiano decidere ed esprimersi ma consentitemi di dire che l'Europa ha avuto molta fortuna ad averlo. Mi auguro - ha aggiunto - che potremmo continuare il lavoro che abbiamo cominciato". Tra le sfide cruciali, resta quella della gestione del flusso migratorio. Dal capo dell'Eliseo sono arrivati nuovi apprezzamenti per quanto fatto dall'Italia, nell'ultimo anno, "un ottimo lavoro per ridurre la destabilizzazione. Esprimo tutto il mio rispetto per il lavoro condotto e la qualita' della cooperazione". Da parte sua, Gentiloni ha ribadito la necessita' di "gestire una politica e farlo insieme", sottolineando che non si puo' "promettere ai cittadini europei che il problema dei grandi flussi migratori si possa cancellare con ricette miracolose". "I flussi - ha aggiunto - devono diminuire ma io penso che i progressi fatti l'anno scorso ci indicano che questa strada non e' impossibile. Occorre gestire questo fenomeno in modo organizzato, umano e legale. Il 2017 da questo punto di vista e' stato un anno incoraggiante anche se ci lascia molti problemi", ha proseguito il premier. "Speriamo - ha aggiunto da parte sua Macron - che possano essere approvate nuove regole per mettere fine alle profonde disfunzioni del regolamento di Dublino".

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