A- A+
Affari Europei
Macron, guai a causa del ministro Ferrand: "Favori immobiliari alla compagna"

Lo scandalo Ferrand prima spina per il governo di Macron

Uno scandalo scoppiato nel peggior momento possibile: così in Francia parlano delle polemiche scoppiate intorno al ministro della Coesione territoriale Richard Ferrand, accusato di aver fatto ottenere a diversi suoi parenti dei contratti di favore sia quando era direttore generale della società mutualistica Mutuelles de Bretagna che successivamente alla sua elezione nel 2012 all'Assemblea Nazionale. Per il neo eletto presidente Emmanuel Macron si tratta della prima dura prova da superare: lo scandalo infatti sta minando la sua strategia che puntava alla moralizzazione della vita pubblica francese come cavallo di battaglia per ottenere una maggioranza parlamentare alle elezioni legislative dell'11 e 18 giugno prossimi.

Ferrand è il braccio destro di Macron

Ufficialmente la linea del governo non è cambiata dallo scoppio dello scandalo, la scorsa settimana: in assenza di rilievi penali nella vicenda, il partito presidenziale La République en Marche (Lrem) non intende abbandonare Ferrand, che ne è segretario generale e fu il primo deputato socialista a sostenere Macron diventandone poi un indispensabile "braccio destro". Lo ha ribadito ieri sera lo stesso primo ministro Edouard Philippe.

Il governo conferma Ferrand. Per ora...

"Sì", Ferrand può restare ministro; a condizione però, ha aggiunto il premier, che la magistratura non decida di metterlo sotto accusa, perché in quel caso "un ministro dovrebbe dare le dimissioni, su questo non c'è alcuna ambiguita'". Le rivelazioni sul ministro Ferrand pero' si susseguono ed ormai preoccupano l'Eliseo, dove si è "coscienti della esasperazione dei francesi" nei confronti del malcostume della classe politica. Da parte sua Macron finora è rimasto muto sul caso Ferrand: il presidente gode di un vero e proprio "stato di grazia" presso l'elettorato e spera col suo silenzio sulla vicenda di allontanare da sé l'ombra dello scandalo. Resta pero' da vedere se questa tattica avrà successo: Macron ha condotto l'intera sua campagna elettorale stigmatizzando le vicissitudini giudiziarie dei suoi principali avversari, Francois Fillon e Marine Le Pen, e presentandosi come portatore di un'etica pubblica rinnovata ed in rottura radicale con il passato; una rivendicazione che ora lo scandalo Ferrand rischia di rendere assai poco credibile.

Ferrand si difende: "Ho la coscienza a posto"

"La mia coscienza è a posto": intervistato da radio France Inter, il ministro per la coesione territoriale travolto dai sospetti su presunti favori immobiliari alla compagna, Richard Ferrand, garantisce che non si dimetterà. "Sono un uomo onesto", assicura, aggiungendo: " Il sospetto è il veleno della democrazia". Da giorni, Ferrand è al centro delle critiche dopo le rivelazioni del Canard Enchaine', secondo cui avrebbe favorito la moglie in una transazione immobiliare effettuata in nome delle Asl di Bretagna, di cui all'epoca era direttore. Il ministro segretario generale del Movimento En Marche! esclude di dimettersi: "Non lo farò perché la mia coscienza è a posto", avverte, ricordando che la giustizia non lo ha in alcun modo chiamato in causa. Nei giorni scorsi, la procura nazionale finanziaria e il tribunale di Brest hanno entrambi deciso di non aprire inchieste a sui carico. "Tutto ciò che ho fatto nella mia vita professionale e' legale, pubblico, trasparente, approvato da un consiglio d'amministrazione che, del resto, ha espresso il suo sostegno". Qui si evocano "cose del 2009, 2010, 2011. Oggi siamo in un'altra epoca. Ho un'altra funzione", ha continuato Ferrand. 

Tags:
emmanuel macronferrand





in evidenza
Fedez e la rissa, la versione di Di Gresy: "Io non ero con lui. E siamo solo amici"

Parla la modella 22enne

Fedez e la rissa, la versione di Di Gresy: "Io non ero con lui. E siamo solo amici"


in vetrina
Dazn gonfia ancora gli abbonamenti: il piano annuale costerà quasi 600 euro

Dazn gonfia ancora gli abbonamenti: il piano annuale costerà quasi 600 euro


motori
Toyota Yaris Cross: sotto il cofano il nuovo powertrain 1.5 Hybrid 130 cv

Toyota Yaris Cross: sotto il cofano il nuovo powertrain 1.5 Hybrid 130 cv

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.