Macron e Merkel: piano per un esercito Ue. Ma l'Italia resta indietro
Asse sempre più forte con la Germania. Italia esclusa dalle decisioni di Parigi e Berlino. Macron è la nuova Merkel
Berlino e Parigi per una "autonomia strategica" nella politica della Difesa
La Germania e la Francia si impegnano a garantire che l'Unione europea raggiunga una "autonomia strategica" nella definizione delle proprie politiche della Difesa. L'obiettivo e' stato formulato dai due Paesi in una proposta congiunta per lo sviluppo della "cooperazione strutturata permanente", accettata dal Consiglio europeo in linea di principio gia' nel mese di giugno. Secondo la "Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung" (Fas), tale proposta e' stata trasmessa anche agli altri paesi dell'Unione europea.
La strategia per un esercito comune europeo
Nel documento viene descritta una "visione a lungo termine" che vede le Forze armate europee esercitare compiti militari "in aggiunta alla Nato, che continuerà ad essere la pietra angolare della difesa collettiva dei suoi membri". La proposta franco-tedesca è il risultato del recente Consiglio di Difesa dei due Paesi tenutosi a metà del mese scorso. I governi si impegnano a destinare alla Difesa circa il 2 per cento del Pil. Inoltre gli Stati dovrebbero sottoporsi a una revisione annuale della loro pianificazione delle forze da parte dell'Agenzia europea per la Difesa, che andrebbe notevolmente estesa nelle sue funzioni e disponibilità. I paesi dell'Ue dovrebbero mantenere le forze pronte a intraprendere missioni congiunte e aumentare la loro interoperabilità. Dovrebbero anche assicurare decisioni politiche rapide sul trasferimento delle forze.
Italia ignorata dall'asse franco-tedesco. Macron nuova Merkel
E l'Italia? Pare essere destinata a rimanere indietro e soffrire il nuovo asse più forte che mai tra Francia e Germania. Dalla crisi finanziaria l'Italia coltiva un risentimento verso la Germania, per le sue pressioni a favore di politiche di austerita' e regole bancarie severe; a due mesi dalla sua elezione, il leader dell'Eliseo è riuscito a sostituire la cancelliera tedesca, Angela Merkel, come "spina nel fianco" dell'Italia. La delusione dipende in parte dall'eccesso di aspettative: la vittoria di Macron è stata accolta come un'opportunità per rafforzare l'integrazione europea dall'Italia, un paese tradizionalmente europeista ma alle prese, a pochi mesi dalle elezioni politiche, con la crescita di forze populiste ed euroscettiche come il Movimento 5 stelle e la Lega Nord. Nell'interpretazione di Macron è probabile che l'integrazione europea continui a passare per l'asse franco-tedesco piu' che per una maggiore collaborazione con altri paesi membri, tra i quali l'Italia. Ciò potrebbe anche portare vantaggi a Roma, soprattutto se Parigi otterrà da Berlino concessioni sulla riforma dell'area dell'euro. Tuttavia, nella capitale italiana cresce il timore per il rischio dell'isolamento.